29 marzo 2008

Locri 1 marzo 2008.13 valdostani alla manifestazione nazionale nonviolenta contro la 'ndrangheta

Parte seconda
Verso la fine della marcia, quando eravamo già in Piazza dei Martiri, abbiamo incontrato uno dei sedici sindaci trentini venuto a Locri, il sindaco di Brentonico Giorgio Dossi che ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Come sapete il Trentino è la terra di Monsignor Bregantini e siamo venuti insieme ad altri sindaci e ad altri cittadini a testimoniare la vicinanza, ideale e solidale, delle nostre comunità con la comunità e con la terra di Locri., anche se la distanza geografica può sembrare enorme. Credo che questo sia anche un segnale, un messaggio, per le nostre comunità che vivono situazioni diverse, magari più serene dal punto di vista sociale, ma che comunque devono aprirsi all'impegno per fare in modo che la pacifica convivenza e la coesione sociale possano diventare un valore per le comunità meno fortunate".
Il sindaco di Locri, Francesco Macrì, senza fusciacca, ha aperto gli interventi ufficiali segnalando con preoccupazione la scarsa presenza dei cittadini locali ma anche - lo ha definito - un fatto incoraggiante, la presenza di tante persone provenienti da tutta Italia. Per questo il sindaco ha sottolineato che la giornata doveva servire soprattutto agli amministratori e ai cittadini per far capire a tutti che il prossimo 1 marzo la presenza dei cittadini locali dovrà essere necessariamente maggiore e che "questa manifestazione avrà veramente successo, e mi auguro che ci sarà il 1 marzo 2009, il 2010, quando in questa piazza ci saranno i cittadini di questa città. Macrì si è fatto carico pubblicamente di coinvolgere i cittadini locali e ha aggiunto". Fino ad allora noi lavoreremo tutti, insieme a voi, per portare lo sviluppo in questo paese ma dobbiamo assolutamente darci da fare perché da quello poi parte tutto: parte lo sviluppo sociale, economico, il riscatto di questa terra. Dopo potremo prendercela con i politici". Macrì ha esortato quindi i cittadini a parlare con le istituzioni e ha asserito la necessità di andare a votare affermando che "È vero bisogna votare …" e contrastando la tendenza all'astensionismo che si sta diffondendo sul territorio nazionale nei confronti delle prossime elezioni.
È intervenuto poi il senatore Sisinio Zito, presidente dell'assemblea dei sindaci della Locride, che ha ricordato, fatto innegabile, come nella gente ci sia "un sentimento di stanchezza che è inutile nascondere. Però a me interessa che oggi ci siano qui i nostri amici del Trentino, tanti sindaci del Trentino, i cooperatori rappresentati al massimo livello, il presidente del consiglio comunale di Firenze, ho visto il gonfalone di Firenze, vedo lo striscione di Rimini, ci sono i dirigenti di istituzioni importanti di tutta Italia, di organizzazioni economiche, di associazioni: c'è su questa piazza, una rappresentanza qualificata di tutta Italia. La giornata di oggi è, e deve essere, una prova dell'unità di questo paese. Perché senza l'unità, questo è un mio convincimento personale, questo paese è in pericolo. Zito ha voluto sottolineare il fatto che la Locride e la Calabria hanno dato il loro contributo straordinario all'unità dell'Italia "se non altro con i milioni e milioni di Calabresi che sono emigrati all'estero e nelle regioni del centro nord".
La conduttrice a questo punto segnala la presenza dello striscione della Valle d'Aosta e ringrazia pubblicamente i valdostani per la loro presenza.
Numerosi sono stati gli interventi per "una giornata storica", come ha sostenuto Vincenzo Linarello, alla quale hanno aderito da tutta Italia 650 enti e 2500 persone. "Non era mai accaduto - ha puntualizzato Linarello - che tante realtà facessero parte di un'alleanza per la Calabria e con la Calabria".
Sono intervenuti Eros Cruccolini presidente del consiglio comunale di Firenze e cittadino onorario di Locri che ha sollecitato tutti i comuni a costituirsi parte civile in tutti i processi contro la 'ndrangheta, Renzo Anderle sindaco del comune di Pergine (Tn) che ha ricordato lo stretto legame d'amicizia instauratosi grazie a Monsignor Giancarlo Bregantini e la volontà di manifestare la vicinanza della comunità trentina alla gente della Calabria. Poi è stata la volta di Vincenzo Linarello, presidente del Consorzio sociale Goel e portavoce di Comunità Libere alla cui orazione accorderò un articolo dedicato, animatore della lotta "sociale" contro la 'ndrangheta e promotore della manifestazione, il quale ha scosso e commosso i manifestanti richiamando tutti all'esercizio del dovere-diritto di un voto libero.
Numerose altre sono state le testimonianze, fra esse ricordo: Giuseppe Priolo vice prefetto di Reggio Calabria e coordinatore del comitato di indirizzo per la Sicurezza e la Legalità. Priolo ha sottolineato la presenza dell'istituzione alla manifestazione che è insieme al movimento cooperativistico che "credo sia una delle poche realtà concrete della Locride capace di dare risposte in termine di sviluppo nella legalità ", quindi Monsignor Cornelio Femia, Amministratore Diocesano della Diocesi di Locri-Gerace in rappresentanza della Conferenza Episcopale Calabra, Donata Frigerio dell'Associazione Botteghe del Mondo, l'imprenditore culturale Arnoldo Mosca Mondadori, Johnny Dotti presidente di CGM Welfare Italia, Don Fabio Corazzina coordinatore nazionale di Pax Christi, Don Gianni Mazzini dei Bilanci di Giustizia, Marco Granelli presidente di CSV.net, Giorgio Gemelli presidente di Legacoop Calabria, Katia Stancato presidente Confcooperative Calabria, Francesco Massara presidente ACLI Calabria, Laura Nocella presidente di Addiopizzo, Pasquale Pugliese del Movimento Nonviolento, Davide Drei vice presidente di Federsolidarietà, Alessandra Costantino della segreteria Nazionale giovani Acli che ha sottolineato con determinazione ma anche con squisita dolcezza il fatto che quando si parla di legalità si parla di festa, Don Luigi Ciotti di Libera in diretta telefonica, il missionario comboniano padre Alex Zanotelli.
Il programma della manifestazione prevedeva dalle 13,30 in poi Festa e Testimonianze che si sono alternate a tre sessioni musicali animate dai migliori musicisti calabresi presentati da Red Ronnie, alle 18,00 l'apposizione del "Sigillo" dell'Alleanza per la Locride e per la Calabria e in serata il concerto per la Democrazia e la Libertà in Calabria: musica contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate.
Non solo per resistere in Calabria … ma per vincere.

Silvia Berruto

pubblicato sul sito e sulla newsletter del Centro Studi Sereno Regis
2008/14 di giovedì 3 aprile 2008

pubblicato su mariobadino.noblogs.org
http://mariobadino.noblogs.org

08 marzo 2008

LOCRI 1 marzo 2008. 13 valdostani alla manifestazione nazionale nonviolenta contro la 'ndrangheta

Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune.
Per un voto libero.
Si è marciato a fianco di un società combattiva, quella calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" - consorzio di imprese sociali della Locride - e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. "Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un gruppo di 13 valdostani ha preso parte al corteo sabato 1 marzo. E' partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi in quasi otto ore: in furgoncino fino a Torino Caselle, in aereo fino a Lamezia Terme e poi, in bus fino a Locri, per circa due ore, attraversando parte dell'Aspromonte, terra impervia, affascinante e di rara bellezza.
Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione per l'appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL e portavoce di "Comunità Libere".
I valdostani hanno chiuso il corteo insieme a "Noemi", una cooperativa sociale di Crotone, con i loro tre striscioni colorati: "La Valle d'Aosta c'è", seguito da quello del Consorzio sociale della Valle d'Aosta Trait d'Union e last but not least l'ormai storico striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l'occasione. I sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto al gruppo valdostano, emozionato, ma determinato ad esserci e a fare fronte comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un uomo anziano mi ha chiesto, con la voce rotta dal pianto, che "a Roma" dovevo portare le foto che stavo facendo …
All'inizio della nostra marcia, in via Marconi, c'era gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato, ha preso parte al corteo. Dal palco vicino, una speaker richiamava l'attenzione sull'importanza di essere protagonisti e sul valore di un voto libero per tutti i calabresi. Il corteo ha poi attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti sostando davanti al Municipio per qualche minuto e ha proseguito per Corso Vittorio Emanuele.
In prossimità del palco di Via Marconi era stato posto "il grande segno simbolico": un'urna, una delle quattro poste lungo tutto il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "Io voto libero" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti: 1.Il voto è mio; 2. Mi informerò sui candidati sui partiti; 3.Non farò campagna elettorale a nessuno; 4.Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole cortesie; 5.Non voterò chi ha subito condanne; 6. Non voterò chi è votato dai mafiosi;7.Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici; 8.Non seguirò le indicazioni della mia famiglia; 9. Fiducia ai giovani e alle donne; 10.Vota sempre, comunque. "Dall'uso responsabile del voto iniziamo a costruire una nuova Calabria e una nuova Italia !!!"
Poi il corteo è entrato nelle vie interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case erano tutte chiuse. Qualche anziano ci ha salutato timidamente dai balconi, altri sono rimasti dietro i vetri…il percorso obbligato del corteo nelle strade interne era tutto transennato. Siamo arrivati in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci siamo accorti di essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c'era gente "antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo charter con 170 cittadini,16 sindaci e la Federazione della Cooperative, altri sono venuti dall'Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla Sicilia, e noi, in tredici, dalla Valle d'Aosta con il consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della Locride rappresentati, sembrerebbero una decina su quarantadue, pochi anche i cittadini di Locri. Immediatamente, però, lo si deve riferire per dovere di cronaca, è iniziata l'autocritica.
In piazza è cominciata la festa "Perché quando si parla di legalità è festa" come è stato ricordato, non surrettiziamente, dal palco.
Il Sindaco, Francesco Macrì ha aperto gli interventi ufficiali segnalando con preoccupazione la scarsa presenza dei cittadini locali ma anche, come un fatto incoraggiante, la presenza di tante persone provenienti da tutta Italia.Numerosi gli interventi per "una giornata storica" come ha sostenuto Vincenzo Linarello: sono stati 650 gli enti e 2500 le persone di tutta Italia che hanno aderito all'appello. "Non era mai accaduto - ha puntualizzato Linarello - che tante realtà facessero parte di un'alleanza per la Calabria e con la Calabria".

Silvia Berruto

pubblicato anche su INFORMAZIONE Valle d'Aosta
numero 5 /2008 / pagina 6/pace

pubblicato su mariobadino.noblogs.org
http://mariobadino.noblogs.org

06 marzo 2008

LOCRI 1 marzo 2008. 13 valdostani alla manifestazione nazionale nonviolenta contro la 'ndrangheta

Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune. Per un voto libero.Si è marciato a fianco di un popolo combattivo, quello calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" - consorzio di imprese sociali della Locride - e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. Insieme, "Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un gruppo di 13 valdostani è partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi in quasi otto ore: prima in furgoncino fino a Torino Caselle, poi in aereo sino a Lamezia Terme e poi, in bus, per circa due ore, attraversando parte dell'Aspromonte in una terra, la Calabria, impervia ma affascinante e di rara bellezza. Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione per l'appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL.I valdostani hanno chiuso il corteo con i loro tre striscioni insieme a "Noemi" una cooperativa sociale di Crotone. Apriva la marcia della compagine valdostana lo striscione colorato "La Valle d'Aosta c'è" seguito da quello del Consorzio sociale della Valle d'Aosta Trait d'Union e chiuso dall'ormai storico striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l'occasione. I sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto al gruppo valdostano, emozionato, determinato ad esserci e a fare fronte comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un anziano mi chiede, con la voce rotta dal pianto, che è "a Roma" devo portare le foto che sto facendo … All'inizio della nostra marcia, in via Marconi, c'è gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato, prende parte al corteo. Dal palco, lì vicino, una speaker richiama l'attenzione sull'importanza di essere protagonisti e sull'importanza del voto per i locresi. Il corteo ha attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti sostando davanti al Municipio per qualche minuto e poi ha proseguito per Corso Vittorio Emanuele.In prossimità di un palco in Via Marconi è posto "il grande segno simbolico": un'urna, una delle quattro disseminate su tutto il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "IO VOTO LIBERO" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti: 1.Il voto è mio; 2. Mi informerò sui candidati sui partiti; 3.Non farò campagna elettorale a nessuno; 4.Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole cortesie; 5.Non voterò chi ha subito condanne; 6. Non voterò chi è votato dai mafiosi;7.Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici; 8.Non seguirò le indicazioni della mia famiglia; 9. Fiducia ai giovani e alle donne; 10.Vota sempre, comunque. "Dall'uso responsabile del voto iniziamo a costruire una nuova Calabria e una nuova Italia !!!"Poi il corteo entra nelle vie interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case sono tutte chiuse, qualche anziano ci saluta timidamente dai balconi, altri restano dietro i vetri … il percorso obbligato del corteo nelle strade interne è tutto transennato. Arriviamo in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci accorgiamo di essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c'è gente "antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo charter con 170 persone e 16 sindaci, altri sono venuti dall'Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla Sicilia, e noi dalla Valle d'Aosta con il consigliere regionale dell’Arcobaleno Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della Locride rappresentati sembrerebbero appena una decina su quarantadue, pochi anche i cittadini di Locri. Immediata, però, lo si deve riferire per dovere di cronaca, è iniziata l'autocritica. In piazza comincia la festa "Perché quando si parla di legalità è festa" come viene ricordato, non inutilmente, dal palco.
Parte prima (continua)

Silvia Berruto

pubblicato sul sito e sulla newsletter del centro studi sereno regis
2008/10 di giovedì 6 marzo 2008