25 dicembre 2009

25.12.2009

25.12.2009


25.06.2009 - 25.12.2009


tempo

tempo

passato

tempo

di chi non ha

tempo


tempo

che non ha

tempo


tempo

che non c'è


tempo

da aspettare
tempo

da differire

tempo

da rinviare

tempo

da buttare

tempo

da ...


ma quanto

tempo

ha

il tempo

che non ha

tempo ...

che non c'è

tempo ...

ma chi

ha

tempo

SI FACCIA AVANTI

perché

non gli daremo

tempo

perché non c'è

tempo


chi potrà

dunque

restituire

il

tempo,

non essendo

padrone

del

tempo,

a chi

non

ha (più)

tempo ...


non è più tempo ...

tempo scaduto!


sl 23:09 _ 24.12.2009

ora è

P4

da

"UNA DELEGAZIONE DEL TDU RICEVUTA IN COMUNE"

Dopo la manifestazione nonviolenta del 25 giugno 2009
Inedito.
Un estratto, estratto.
Dalla parte quarta non ancora inserita nel mio blog ma TALE è.
L'incipit e il contenuto sono originali e sempre validi.
Riporto.
R E P O R T   N O W

Termino il report su un incontro la cui storia ha una fine aperta, un'improbabile fine certa, una fine che, comunque si evolva la vicenda e qualunque sarà la conclusione decretata, essa resterà PERSEMPRE discutibile: non condivisibile e non accettabile da tutte le parti coinvolte e "in causa."
Ad uso della cittadinanza.
Nel rispetto e nel riconoscimento del mio editore unico - la mia coscienza - e del mio solo "padrone", come ha insegnato a tutti Enzo Biagi: il lettore.
Ora
e solo ora
che è quasi il NATALE 2009
e sono le 23.54 circa
intendo inserire queste dichiarazioni
A RICONOSCIMENTO
(e a riconoscenza)
A SUPPORTO
A RICORDO E A TESTIMONIANZA DELLE 89 persone RESISTENTI appartenenti al TDU (Consorzio delle cooperative sociali Trait d'Union) di Aosta
che hanno
scelto
il 30 giugno 2009.
Segue un breve estratto.
Estratto dall'intervento dell'assessora Giuliana Ferrero del 25 giugno 2009 nel Comune di Aosta.
Furono presenti (SE&O= salvo errori e omissioni: si diceva e si scriveva, un tempo) e diversamente ne riportarono tre giornalisti: Nathalie Grange, Davide Mammoliti e la sottoscritta.

GF dixit:
"Però ... però ... però signori la concorrenza è una realtà con cui dobbiamo fare i conti tutti e c'è un punto oltre il quale, come dire, la politica, i principi della cooperazione sociale, i principi del no-profit, cessano di esistere ed è il momento della gara.
Ed è il momento in cui due progetti, scritti sulla carta, si confrontano dentro ad una commissione tecnica**.
Questo ce lo dobbiamo dire con chiarezza.
Questa è la verità!
E quel momento si chiama mercato, signori!
Quel momento si chiama mercato!
Mercato!

"???"

Poco prima, in Piazza Chanoux, sempre il 25 giugno (giovedì) Roberto Presciani - presidente del consorzio delle cooperative sociali TDU (Trait d'Union), nel corso della manifestazione nonviolenta (di cui si parla ampiamente in questo blog) - aveva affermato, tra l'altro, di fronte a circa cinquecento persone, (mia stima, ndr) quanto segue:
[...]
quindi
non vogliamo un giorno svegliarci
e andare al lavoro
in una cooperativa
fatta da altri.

Abbiamo una bandiera grande
colorata dal nostro sudore
e dal nostro impegno:
la bandiera del lavoro.

Non ci sono
in questa piazza
le bandiere dei sindacati
non perché
pensiamo inutile
il loro ruolo
anzi!
ma perché
il loro punto d'arrivo
vogliamo che sia
il nostro punto di partenza!
su cui
costruire e difendere
un luogo di lavoro
fatto
non solo
di diritti e doveri
ma fatto
di voglia
di starci
bene

vogliamo
un luogo di lavoro
in cui
ci sentiamo
valorizzati
per quello che facciamo,
perché l'abbiamo
scelto
NOI !

- ce lo siamo meritato! un urlo viene dal pubblico -

vorremmo continuare
a intraprendere
nelle nostre piccole cooperative ...
non vogliamo svegliarci
un giorno
e trovarci in una grande cooperativa
fatta da
migliaia di
soci
in cui i livelli di
democrazia
e
partecipazione
sono lontani
da quelli
vissuti
in questi
anni

[...]
- continua -

come la nostra voglia di lottare ...

ancora

Silvia Berruto


Riproduzione riservata

23 dicembre 2009

MALATI DI NIENTE 2009_ Report del 18.12.2009




Comunicazione e diritti di cittadinanza
Da destra Susanna Cummelli (Ya Basta), l'assessore Gilberto Maiolesi,
Marzio Sturaro, Hugo Lopez, Alfredo Olivera, Emanuele Mancinelli (CSA TNT)
© 2009 Photo Silvia Berruto, 18.12.2009, Jesi


MALATI DI NIENTE
Dedicato al Alda Merini
Sessione del 18.12.2009
Università di Jesi
Ancona



"Alda è viva", breve audiovisivo, un documento-ricordo di Alessandro Di Renzo e della sottoscritta su Alda Merini a cui è stata dedicata la nona edizione di MALATI DI NIENTE, ha aperto la sessione dei lavori di venerdì 18 dicembre "Comunicazione e diritti di cittadinanza" presso l'Università Fondazione Colocci di Jesi.
All'improvviso, senza alcuna presentazione, su nero totale, si diffonde "Gli occhiali di Edo" (matti da slegare), il mirabile testo di Scraps Orchestra, che scandisce, ma non subito: "Non sono mica matto / è solo il mio pensiero a zoppicare" che ho voluto assolutamente accompagnasse un documento, struggente eppur necessario, per non perdere la memoria e alcuni pezzi di storia/e: questo il senso più intimo del nostro contributo.
E' Gilberto Maiolatesi, assessore all'ambiente e all'integrazione sociale, ideatore e responsabile della rassegna Malati di Niente, ad avviare, con una breve ma mirata introduzione, i lavori della seconda giornata sullo sfondo di una cultura e dell'immagine proiettata dello striscione steso in sala che accompagna i lavori: I diritti, la libertà e la dignità sono terapeutici. Difendiamo la 180.
Il titolo della sessione è "Comunicazione e diritti di cittadinanza" e il filo conduttore è la comunicazione e il suo imprescindibile rapporto con il potere e il pensiero critico.
Dal pieghevole.
"La comunicazione come elemento di mistificazione se utilizzata per nascondere, occultare, reprimere o controllare.
Elemento costituente di processi di liberazione se utilizzata e praticata come forma di democrazia, di svelamento, di partecipazione.
Crediamo che non si sia possibilità di democrazia senza libera comunicazione e che non si sviluppi soggettività e pensiero critico se la comunicazione è mistificante.
Valorizziamo le diversità per combattere lo stigma. Apriamo tante "Colifate" per abbattere i muri delle discriminazioni. Jesi 2009.
"Quest'anno la rassegna è dedicata a una cara amica che ci ha accompagnato Alda Merini e a Paolo che è mancato il 17 luglio di quest'anno - precisa Maiolatesi - un nostro amico e un nostro paziente. Credo che questo sia un giusto modo di ricordarlo e anche per continuare a sforzarci un tantino a riflettere e a pensare."
Malati di niente è il felice prodotto di un lavoro di rete di più attori, citati in fondo al presente pezzo, "senza il quale difficilmente si sarebbe riusciti a proporre queste due iniziative afferma l'assessore.
"La comunicazione attraverso la musica" nella Sala consiliare del Comune di Jesi il 17 dicembre rivolto alle scuole e un momento di riflessione su un tema fondamentale la salute mentale "non direi proprio la psichiatria. Voleva proporre alla città un tema importante come quello della comunicazione e i diritti di cittadinanza. Ieri l'abbiamo proposto con forza e anche con molta emozione insieme ai nostri amici della Colifata, con Hugo Lopez e Alfredo Olivera. Sono passate delle ipotesi e delle proposte di lavoro, forse. Oggi approfondiremo ancor di più con l'aiuto di altre radio , perché la comunicazione la affrontiamo attraverso e specialmente queste radio. Lo vedremo il perché.
Abbiamo con noi Hugo Lopez e Alfredo Olivera di Radio La Colifata di Buenos Aires, (in assenza di Rete 180, ndr) abbiamo una ex operatrice Lelia Zoppellari di Rete 180 di Mantova, la nostra radio web locale TLT, abbiamo con noi Marzio Sturaro, Radio Sherwood una radio che, insieme a radio TLT, non nasce all'interno di servizi o di strutture della salute mentale. Sono radio che cercano di fare comunicazione alternativa, di comunicare qualcosa in maniera non mistificante e non asservita a quello che è l'elemento anche del controllo sociale, delle dinamiche un pochino mistificate appunto.
Radio Sherwood rispetto a questo panorama,con 35 anni di storia qualche cosa ci racconterà."
L'iniziativa di Malati di Niente e sulla comunicazione di quest'anno è nata sul perno della Radio La Colifata.
"Il loro approccio è interessante perché - oggi pare sempre una bestemmia io invece lo voglio ripetere un'altra volta - prima di essere una radio che si interessa di riappropriazione e della comunicazione credo che sia un momento dove si faccia e dove si parli di politica, dove si faccia politica. Dove si creano dei momenti in cui la soggettività di ognuno, il pensiero critico di ogni persona, viene rappropriata attraverso questo interesse, verso quello che è la città, la comunità, il fuori del manicomio. Perché poi ci racconteranno che radio La Colifata nasce (nel 1991, ndr) all'interno dell'ospedale psichiatrico Borda di Buenos Aires."
L'ipotesi di lavoro è di mettere a confronto i contributi per interloquire e per favorire per uno scambio di spunti.
Speriamo che la collaborazione continua - prosegue Maiolesi - con La Colifata iniziata nel 2005, radio TLT (Tana libera tutti, dal giugno 2006, gestita dai centri di Aggregazione giovanili di Jesi, ndr), le nostre collaborazioni una volta alla settimana con "Le onde di Capo Horn" (la trasmissione settimanale della radio a cui hanno aderito il Centro Sollievo e il Centro Diurno del DSM di Jesi, ndr) - ci sono tanti colleghi - c'è Vittorio Lannutti che segue questo lavoro con i nostri pazienti - permettano di riuscire ad unire le forze contro le debolezze per passare dal fenomeno della web radio a qualcosa d'altro sul territorio per connettere e utilizzando ancora meglio la pratica e le tecniche utilizzate dalla Colifata in Argentina."
Bisogna riconoscere e segnalare, per lo stato delle cose oltre che per onestà intellettuale, che le sinergie intrecciate sono talmente reali che si respirano davvero, come, del resto, avevo potuto già esperire l'anno scorso, proprio qui a Jesi, come ospite di "Profumo di libertà."

Malati di niente 2009 per l'organizzazione, il sostegno, gli sforzi e la promozione della Regione Marche, della Provincia di Ancona, della Comunità Alloggio "Soteria", del Dipartimento di Salute Mentale, della Rete del Sollievo, dell'Associazione Ya Basta per la dignità dei popoli contro il neoliberismo.


Con la collaborazione di COOSS Marche cooperativa sociale, del'Associazione Culturale "Asiamente", col sostegno del Centro Servizi per il Volontariato Associazione di Volontariato Marche e col contributo del centro sociale TNT.


Silvia Berruto


Riproduzione riservata

21 dicembre 2009

ARTISTI NON PER CASO



Il trittico di Raffaele Giacomone
    Palazzo dei Convegni
  © - Photo Silvia Berruto - Jesi 18.12.2009









La tela di Maria Grazia Circolani
Palazzo dei Convegni
© - Photo Silvia Berruto - Jesi 18.12.2009









                                                                          
                                                                   

Palazzo dei Convegni - Jesi - Panoramica mostra
© - Photo Silvia Berruto - Jesi 18.12.2009







MOSTRA DI PITTURA


JESI
12-21 DICEMBRE 2009
PALAZZO DEI CONVEGNI


18 dicembre 2009

MALATI DI NIENTE_ Jesi 2009

MALATI DI NIENTE
Jesi 17 e 18 dicembre 2009

Jesi 18 dicembre 2009

"Malati di niente", nona edizione, si svolge a Jesi il 17 dicembre e oggi 18 dicembre 2009.
"Comunicazione e diritti di cittadinanza" oggi in Università - Fondazione Colocci presso la sala convegni di Via Angeloni alle 16.
Filo conduttore delle riflessioni e dell'agire è la comunicazione con l'imprescindibile rapporto con il potere e il pensiero critico.
La comunicazione come elemento di mistificazione se utilizzata per nascondere, occultare, reprimere o controllare.
Elemento costituente di processi di liberazione se utilizzata e praticata come forma di democrazia, di svelamento, di partecipazione.
"Crediamo che non si sia possibilità di democrazia senza libera comunicazione e che non si sviluppi soggettività e pensiero critico se la comunicazione è mistificante" si legge nell'accattivante pieghevole che recita " Malati di niente" valorizziamo le diversità per combattere lo stigma. Apriamo tante "Colifate" per abbattere i muri delle discriminazioni. Jesi 2009 dedicata ad Alda Merini.
Interverranno. Alfredo Oliveira e Hugo Lopez di Radio La Colifata (Buenos Aires) Radio Fragola Trieste, Radio Sherwood Padova, Radio TLT di Jesi.
Anche Rete 180 di Mantova e Radio TAB di Reggio Emilia erano attese ma ad ora sappiamo che non potranno essere qui.
Grande è l'attesa per la diretta radiofonica con Caterpillar di Rai Radio 2.

In attesa dell'incontro in Università ho approfittato per visitare la mostra di pittura degli artisti dell'Atelier Sollievo di Jesi che si tiene a Palazzo dei Convegni.
Numerose le opere di alto valore comunicativo e di rara stupendità.
Ho il privilegio di essere accompagnata da due arti: sono con me Maria Grazia Circolani e Raffaele Giacomone.
Atelier Sollievo di Jesi sviluppa nasce nel 2004 da Andrea Marconi "il nostro maestro di pittura" dice Maria Grazia. E' molto bravo e ci piace molto. Ci sviluppa la fantasia e sotto la sua supervisione creiamo le nostre opere".
Più stili e più tecniche nelle cento tele esposte: a ognuno il suo stile e la sua misura.
Maria Grazia Circolani illustra la sua tela con molta poesia e con cura meticolosa.
"Questo quadro riguarda l'amore e i sentimenti. Raffigura due persone. C'é il mare, la sabbia, il sole che raffigura il sentimento e l'amore."
Una tempera con sabbia.
Chiedo a Maria Grazia perché ha scelto la pittura e che cosa voleva comunicare con questa tela.
"Ho scelto la pittura perché è la tecnica che sviluppa e implica di più la fantasia". Volevo comunicare il sentimento universale."
Raffaele mi porta davanti a tre sue intriganti nature morte che fanno venire subito in mente Morandi.
"Mi piace Morandi. Però sono delle nature morte così ... con lo sfondo di un cielo stellato.
Sono nature morte. Sono studi di riflessi, di luci e di sfondi stellati."
Osservo che più che nature morte morte sembrano nature morte molto vive con la presenza di sfondi stellati, di pianeti e, nella terza tela, di un cielo con le nuvole.
"Il maestro mi ha consigliato di arricchire un po' il quadro con qualcosa di astratto. Il riflesso della luce negli oggetti da' un certo senso di vivacità alle ombre."
Chiedo a Raffaele che cosa voleva esprimere con queste tre tele.
" Un occhio attento ai piccoli oggetti che possono essere belli in se stessi anche se non hanno tanto significato."
Apprezzo i cromatismi vivi e vivaci nelle tre tele oltre ad un grande dinamismo che emerge con forza dai quadri di Raffaele che dà intensità alla comunicazione ed è solo in apparente contraddizione con la natura propria di una natura morta.
Oserei dire che si tratta della grande forza della vita di una natura morta
"Ho cercato di fare del mio meglio!" chiude con grande umiltà creativa Raffaele.

Silvia Berruto

Mostra di pittura. Dal 12 dicembre al 21 dicembre 2009 . Palazzo dei Convegni, Jesi, Ancona


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