LOCRI 1 marzo 2008. 13 valdostani alla manifestazione nazionale nonviolenta contro la 'ndrangheta
Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune.
Per un voto libero.
Si è marciato a fianco di un società combattiva, quella calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" - consorzio di imprese sociali della Locride - e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. "Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un gruppo di 13 valdostani ha preso parte al corteo sabato 1 marzo. E' partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi in quasi otto ore: in furgoncino fino a Torino Caselle, in aereo fino a Lamezia Terme e poi, in bus fino a Locri, per circa due ore, attraversando parte dell'Aspromonte, terra impervia, affascinante e di rara bellezza.
Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione per l'appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL e portavoce di "Comunità Libere".
I valdostani hanno chiuso il corteo insieme a "Noemi", una cooperativa sociale di Crotone, con i loro tre striscioni colorati: "La Valle d'Aosta c'è", seguito da quello del Consorzio sociale della Valle d'Aosta Trait d'Union e last but not least l'ormai storico striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l'occasione. I sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto al gruppo valdostano, emozionato, ma determinato ad esserci e a fare fronte comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un uomo anziano mi ha chiesto, con la voce rotta dal pianto, che "a Roma" dovevo portare le foto che stavo facendo …
All'inizio della nostra marcia, in via Marconi, c'era gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato, ha preso parte al corteo. Dal palco vicino, una speaker richiamava l'attenzione sull'importanza di essere protagonisti e sul valore di un voto libero per tutti i calabresi. Il corteo ha poi attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti sostando davanti al Municipio per qualche minuto e ha proseguito per Corso Vittorio Emanuele.
In prossimità del palco di Via Marconi era stato posto "il grande segno simbolico": un'urna, una delle quattro poste lungo tutto il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "Io voto libero" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti: 1.Il voto è mio; 2. Mi informerò sui candidati sui partiti; 3.Non farò campagna elettorale a nessuno; 4.Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole cortesie; 5.Non voterò chi ha subito condanne; 6. Non voterò chi è votato dai mafiosi;7.Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici; 8.Non seguirò le indicazioni della mia famiglia; 9. Fiducia ai giovani e alle donne; 10.Vota sempre, comunque. "Dall'uso responsabile del voto iniziamo a costruire una nuova Calabria e una nuova Italia !!!"
Poi il corteo è entrato nelle vie interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case erano tutte chiuse. Qualche anziano ci ha salutato timidamente dai balconi, altri sono rimasti dietro i vetri…il percorso obbligato del corteo nelle strade interne era tutto transennato. Siamo arrivati in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci siamo accorti di essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c'era gente "antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo charter con 170 cittadini,16 sindaci e la Federazione della Cooperative, altri sono venuti dall'Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla Sicilia, e noi, in tredici, dalla Valle d'Aosta con il consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della Locride rappresentati, sembrerebbero una decina su quarantadue, pochi anche i cittadini di Locri. Immediatamente, però, lo si deve riferire per dovere di cronaca, è iniziata l'autocritica.
In piazza è cominciata la festa "Perché quando si parla di legalità è festa" come è stato ricordato, non surrettiziamente, dal palco.
Il Sindaco, Francesco Macrì ha aperto gli interventi ufficiali segnalando con preoccupazione la scarsa presenza dei cittadini locali ma anche, come un fatto incoraggiante, la presenza di tante persone provenienti da tutta Italia.Numerosi gli interventi per "una giornata storica" come ha sostenuto Vincenzo Linarello: sono stati 650 gli enti e 2500 le persone di tutta Italia che hanno aderito all'appello. "Non era mai accaduto - ha puntualizzato Linarello - che tante realtà facessero parte di un'alleanza per la Calabria e con la Calabria".
Silvia Berruto
pubblicato anche su INFORMAZIONE Valle d'Aosta
numero 5 /2008 / pagina 6/pace
pubblicato su mariobadino.noblogs.org
http://mariobadino.noblogs.org
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune.
Per un voto libero.
Si è marciato a fianco di un società combattiva, quella calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" - consorzio di imprese sociali della Locride - e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. "Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un gruppo di 13 valdostani ha preso parte al corteo sabato 1 marzo. E' partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi in quasi otto ore: in furgoncino fino a Torino Caselle, in aereo fino a Lamezia Terme e poi, in bus fino a Locri, per circa due ore, attraversando parte dell'Aspromonte, terra impervia, affascinante e di rara bellezza.
Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione per l'appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL e portavoce di "Comunità Libere".
I valdostani hanno chiuso il corteo insieme a "Noemi", una cooperativa sociale di Crotone, con i loro tre striscioni colorati: "La Valle d'Aosta c'è", seguito da quello del Consorzio sociale della Valle d'Aosta Trait d'Union e last but not least l'ormai storico striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l'occasione. I sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto al gruppo valdostano, emozionato, ma determinato ad esserci e a fare fronte comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un uomo anziano mi ha chiesto, con la voce rotta dal pianto, che "a Roma" dovevo portare le foto che stavo facendo …
All'inizio della nostra marcia, in via Marconi, c'era gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato, ha preso parte al corteo. Dal palco vicino, una speaker richiamava l'attenzione sull'importanza di essere protagonisti e sul valore di un voto libero per tutti i calabresi. Il corteo ha poi attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti sostando davanti al Municipio per qualche minuto e ha proseguito per Corso Vittorio Emanuele.
In prossimità del palco di Via Marconi era stato posto "il grande segno simbolico": un'urna, una delle quattro poste lungo tutto il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "Io voto libero" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti: 1.Il voto è mio; 2. Mi informerò sui candidati sui partiti; 3.Non farò campagna elettorale a nessuno; 4.Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole cortesie; 5.Non voterò chi ha subito condanne; 6. Non voterò chi è votato dai mafiosi;7.Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici; 8.Non seguirò le indicazioni della mia famiglia; 9. Fiducia ai giovani e alle donne; 10.Vota sempre, comunque. "Dall'uso responsabile del voto iniziamo a costruire una nuova Calabria e una nuova Italia !!!"
Poi il corteo è entrato nelle vie interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case erano tutte chiuse. Qualche anziano ci ha salutato timidamente dai balconi, altri sono rimasti dietro i vetri…il percorso obbligato del corteo nelle strade interne era tutto transennato. Siamo arrivati in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci siamo accorti di essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c'era gente "antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo charter con 170 cittadini,16 sindaci e la Federazione della Cooperative, altri sono venuti dall'Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla Sicilia, e noi, in tredici, dalla Valle d'Aosta con il consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della Locride rappresentati, sembrerebbero una decina su quarantadue, pochi anche i cittadini di Locri. Immediatamente, però, lo si deve riferire per dovere di cronaca, è iniziata l'autocritica.
In piazza è cominciata la festa "Perché quando si parla di legalità è festa" come è stato ricordato, non surrettiziamente, dal palco.
Il Sindaco, Francesco Macrì ha aperto gli interventi ufficiali segnalando con preoccupazione la scarsa presenza dei cittadini locali ma anche, come un fatto incoraggiante, la presenza di tante persone provenienti da tutta Italia.Numerosi gli interventi per "una giornata storica" come ha sostenuto Vincenzo Linarello: sono stati 650 gli enti e 2500 le persone di tutta Italia che hanno aderito all'appello. "Non era mai accaduto - ha puntualizzato Linarello - che tante realtà facessero parte di un'alleanza per la Calabria e con la Calabria".
Silvia Berruto
pubblicato anche su INFORMAZIONE Valle d'Aosta
numero 5 /2008 / pagina 6/pace
pubblicato su mariobadino.noblogs.org
http://mariobadino.noblogs.org
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