03 maggio 2006

"Pé pas perdre lo tsemeun"

RESISTENZA E DEPORTAZIONE in un dvd realizzato dalla seconda C dell'Istituzione scolastica Aosta 1

Le immagini dell'allestimento della mostra fotografica de "I dimenticati". Un'idea per ricordare realizzata a cura degli studenti della classe seconda c per il 27 gennaio 2006, i segni della Resistenza ancora presenti e vivi nella città, due canzoni proposte da Roberto Contardo "Complainte du partisan" e "Milò" nella sua la lezione-spettacolo, testimonianze di deportati, immagini fotografiche d'archivio fornite dall'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea della Valle d'Aosta, la voce dell'attrice Paola Roman che restituisce con passione civile il testo della legge dello Stato 20 luglio n. 211 che istituisce il "Giorno della Memoria" e le emozioni e la speranza delle testimonianze di Ida Desandré e di Bianca Paganini Mori, ritmano la narrazione di questo minuzioso lavoro storico e insieme appassionante percorso dell'anima.
"Io voglio ricordare".
Assolutamente.
E non sono per nulla stanco di farlo.
Ho giurato a me stesso "ricordati di non dimenticare". E non sono stanco di ricordare.
Anche se soffro e rivivo sofferenze, tragedie, volti, paesaggi, storie.
Ma non si può, non si deve dimenticare!
Con questa dichiarazione, una testimonianza di Nuto Revelli, Monica, Tania, Elodie, Sveva, Sophie, Linda, Dominique, Giada, Maxim, Lorenzo, Alex, Stefano, Valentino, Fernando, Philippe, Riccardo, Marius, Marco, Gabriele e Davide, gli studenti della classe seconda C dell'Istituzione scolastica Aosta 1, hanno voluto firmare l'incipit del loro dvd.
Il titolo "Pé pas perdre lo tsemeun" (Per non perdere la strada) è ispirato all'ormai nota replica del nonno alla piccola Ida Desandré che si domandava perché mai gli operai dell'Ansaldo, rientrando dal lavoro, cantassero: "Cantano per non perdere la strada".
L'insegnante Danila Norbiato dice: "Il dvd racconta un incontro: l'incontro tra questi ragazzini - che sono i protagonisti - e due momenti importanti della storia del Novecento che sono la Resistenza e la deportazione. Questo incontro si è creato attraverso immagini, attraverso parole, attraverso musiche". Gli studenti "hanno fatto interviste, hanno raccolto testimonianze: un grandissimo lavoro". Nel dvd viene presentata una parte del lavoro svolto ma soprattutto il significato di questo incontro che "ha messo in gioco teste e cuori: gli studenti hanno puntato molto l'attenzione sul cuore affermando che per ricordare bisogna assolutamente mettere in gioco il cuore e per noi (insegnanti, ndr), dal punto di vista didattico, questo ha voluto dire dare anche un senso alla Storia".
Così hanno inteso la memoria gli studenti della seconda C che sono consapevoli del fatto che non c'è nulla di neutro e di gratuito nel recuperare o consolidare la memoria. Dalle loro riflessioni scritte, parte integrante del lavoro di comprensione, emerge tutte le loro intime sensibilità e la complessità del percorso svolto: "non dobbiamo dimenticare anche se certe cose fanno soffrire; dimenticare è come togliere il sole dal cielo; ricordare per far respirare il cuore; immergersi nel dolore degli altri; la memoria è insieme ricordo e vita; la memoria ci fa capire il passato e guida la nostra vita".
Sono tre gli insegnanti che hanno accompagnato gli studenti in questo lavoro: Danila Norbiato, Marco Varisella e Vincenzo Grosjacques. Essi sono partiti dal presupposto che nella vita dei ragazzi qualunque momento di crescita, di conoscenza, di costruzione della memoria, passa attraverso l'incontro: di persone, di idee, di culture, di testi, di musiche, di segni della città e del territorio. Questi insegnanti credono nel lavoro scolastico su progetti perché esso permette alla classe di lavorare in équipe e di scoprire l'importanza della collaborazione per il raggiungimento di un risultato migliore e per la valorizzazione della ricchezza multiculturale della classe stessa.
Originale in tal senso è la toccante testimonianza proposta dai due studenti di lingua rumena della classe: Marius riporta la testimonianza di suo nonno e Maxim, inserito nella classe dall'anno scorso, la traduce in italiano.
Philippe dice "il lavoro mi è piaciuto moltissimo e ha suscitato in me delle emozioni forti" e Monica conclude affermando che "la scelta è stata difficile per la realizzazione del dvd ma penso che il messaggio che volevamo dare è molto chiaro. Saper ricordare, saper ricordare gli eventi anche realizzando le scene penso sia servito ad ognuno di noi per capire meglio il presente."

"Pé pas perdre lo tsemeun" partecipa al concorso "Filmare la storia" organizzato dall'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino.

Silvia Berruto