06 marzo 2008

LOCRI 1 marzo 2008. 13 valdostani alla manifestazione nazionale nonviolenta contro la 'ndrangheta

Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune. Per un voto libero.Si è marciato a fianco di un popolo combattivo, quello calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "GOEL" - consorzio di imprese sociali della Locride - e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e/o violenti. Insieme, "Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria. Per questo un gruppo di 13 valdostani è partito da Aosta alle 5 di sabato 1 marzo ed è arrivato a Locri alle 12,45 dopo un viaggio di più di mille chilometri percorsi in quasi otto ore: prima in furgoncino fino a Torino Caselle, poi in aereo sino a Lamezia Terme e poi, in bus, per circa due ore, attraversando parte dell'Aspromonte in una terra, la Calabria, impervia ma affascinante e di rara bellezza. Stimate fra le duemila e le duemilacinquecento le presenze alla manifestazione per l'appello lanciato da Vincenzo Linarello, presidente di GOEL.I valdostani hanno chiuso il corteo con i loro tre striscioni insieme a "Noemi" una cooperativa sociale di Crotone. Apriva la marcia della compagine valdostana lo striscione colorato "La Valle d'Aosta c'è" seguito da quello del Consorzio sociale della Valle d'Aosta Trait d'Union e chiuso dall'ormai storico striscione della cooperativa sociale Les Relieurs adattato per l'occasione. I sorrisi luminosi e i ringraziamenti degli organizzatori hanno dato il benvenuto al gruppo valdostano, emozionato, determinato ad esserci e a fare fronte comune. La gente di Locri è accogliente, ci ringrazia perché siamo venuti. Un anziano mi chiede, con la voce rotta dal pianto, che è "a Roma" devo portare le foto che sto facendo … All'inizio della nostra marcia, in via Marconi, c'è gente sui marciapiede che, anche se prevalentemente di lato, prende parte al corteo. Dal palco, lì vicino, una speaker richiama l'attenzione sull'importanza di essere protagonisti e sull'importanza del voto per i locresi. Il corteo ha attraversato Via Duca della Vittoria, Via Matteotti sostando davanti al Municipio per qualche minuto e poi ha proseguito per Corso Vittorio Emanuele.In prossimità di un palco in Via Marconi è posto "il grande segno simbolico": un'urna, una delle quattro disseminate su tutto il percorso, contenente migliaia di fac-simile di schede elettorali per le politiche del 13 e del 14 aprile prossimi recanti la scritta "IO VOTO LIBERO" e un decalogo per un uso responsabile del voto. Ecco i punti: 1.Il voto è mio; 2. Mi informerò sui candidati sui partiti; 3.Non farò campagna elettorale a nessuno; 4.Non darò il mio voto a nessuno in cambio di favori, promesse e piccole cortesie; 5.Non voterò chi ha subito condanne; 6. Non voterò chi è votato dai mafiosi;7.Non voterò chi ha sprecato i soldi pubblici; 8.Non seguirò le indicazioni della mia famiglia; 9. Fiducia ai giovani e alle donne; 10.Vota sempre, comunque. "Dall'uso responsabile del voto iniziamo a costruire una nuova Calabria e una nuova Italia !!!"Poi il corteo entra nelle vie interne di Locri che sono più strette. Le imposte delle case sono tutte chiuse, qualche anziano ci saluta timidamente dai balconi, altri restano dietro i vetri … il percorso obbligato del corteo nelle strade interne è tutto transennato. Arriviamo in piazza Martiri di Gerace in fondo al corteo e ci accorgiamo di essere rimasti soli. Soli, ma non da soli. In piazza, infatti, c'è gente "antimafia" venuta da tutta Italia: dal Trentino è partito un volo charter con 170 persone e 16 sindaci, altri sono venuti dall'Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Toscana, dalla Sicilia, e noi dalla Valle d'Aosta con il consigliere regionale dell’Arcobaleno Sandro Bortot. Molte le rappresentanze di scuole, sindacati, cooperative sociali, associazioni e istituti di credito cooperativo. Pochi i comuni della Locride rappresentati sembrerebbero appena una decina su quarantadue, pochi anche i cittadini di Locri. Immediata, però, lo si deve riferire per dovere di cronaca, è iniziata l'autocritica. In piazza comincia la festa "Perché quando si parla di legalità è festa" come viene ricordato, non inutilmente, dal palco.
Parte prima (continua)

Silvia Berruto

pubblicato sul sito e sulla newsletter del centro studi sereno regis
2008/10 di giovedì 6 marzo 2008