30 marzo 2010

CENTO MATTONI PER L'INTERCULTURA DELLA TORRE DI BABELE

MARTEDI 13 APRILE 2010
ore 18.00
CENTO MATTONI PER L'INTERCULTURA DELLA TORRE DI BABELE



LA RADIO INTERCULTURALE COME FORMA DI INTEGRAZIONE

28 marzo 2010

Lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana

In "Collettivamente memoria 2010"

Non è mai troppo presto per leggere la Costituzione della Repubblica Italiana.
Una lettura che è Leitmotiv e canto d'amore per una terra libera come deve essere l'Italia.
Non è mai troppo presto per una lettura collettiva, trasversale, intergenerazionale e informale, del testo più importante per i cittadini italiani.
Una lettura collettiva è realizzata fra più persone insieme: nello stesso tempo e nello stesso spazio. In spazi diversi e plurali, di responsabilità e di proprietà comuni e collettivi: la biblioteca, la scuola e la piazza (agorà).
Dal basso.
"Non è mai troppo presto" è un imperativo categorico.
E' un intento.
Una provocazione.
Riguarda contenuti e stili, anche didattici, sottesi all'impianto culturale, interpretato con taglio animativo e proposto, con stile partecipativo-attivo, a TUTTE e a TUTTI coloro che hanno voluto misurarsi in un progetto sperimentale quale è "Collettivamente memoria 2010."
Le presenze registrate, ad oggi, fra studenti, insegnanti, giornalisti e attivisti culturali, cittadine e cittadini italiani ma anche stranieri per l'attuale governo italiano che stanno tentando di diventare a tutti gli effetti Italiani, cittadini italiani comuni, studiosi, operatori culturali ed appassionati estimatori di "Collettivamente memoria 2010" sono state circa 430.
Conclusa, in biblioteca regionale di Aosta, la prima parte del programma di "Collettivamente memoria 2010" squisitamente dedicata alla parte storica delle leggi razziali e alla visione integrale - prima assoluta in uno spazio pubblico in Valle d'Aosta, a quanto mi risulta del film di Claude Lanzmann "SHOAH" - è seguita l'ormai consueta ricognizione (di Collettivamente memoria, ndr) sullo stato delle cose nell'attualità. Anche quest'anno ancora, come nel 2009, a cura di Giornalisti contro il Razzismo per una giornata dedicata, ma non riservata, ad alcune classi campione di istituzioni didattiche aostane - è iniziata In biblioteca la lettura collettiva della "Costituzione Italiana" dedicata alla Partigiana Anna Dati e a tutte le donne R-esistenti.
Sono stati due gli incontri dedicati ai piccoli cittadini. Il primo per cittadini dai 6 ai 10 anni e il secondo per cittadini dagli 8 ai 12 anni. Questo il programma di massima.
Giovedì 11 marzo 2010, alle ore 17,30, presso il Teatrino della sezione ragazzi della  Biblioteca regionale di Aosta è stata effettuata la lettura del testo Il principe e la Costituzione di Stefano Bordiglioni a cura di Diana Barinetti e cui è seguita la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana proposta dalla sottoscritta. Dopo la lettura dei primi 12 articoli della Costituzione è stato proposto un lavoro di gruppo, anche gioco di simulazione, per la ri-costruzione della costituzione della Repubblica di Uhr che ha visto piccoli e adulti collettivamente impegnati alla scoperta e alla costruzione di una costituzione condivisa.
Giovedì 18 marzo 2010, sempre alle 17,30 nel Teatrino della sezione ragazzi della Biblioteca regionale di Aosta era prevista la lettura di estratti del testo Sei stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti e poi la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana proposta dalla sottoscritta.
Dopo la lettura di "Mangia i piselli"  e "Bimba da grande" effettuata da Francesco Cordone si è effettuata la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana leggendo i primi 12 articoli ovvero I PRINCIPI FONDAMENTALI.
L'articolo 13, non a caso, è stato mirabilmente letto, a buon diritto e con autorevolezza, dalla partigiana Anna Cisero Dati presente per l'occasione e a completa disposizione dei piccoli cittadini.
Una bibliografia mirata,  per i piccoli cittadini, elaborata dai due bibliotecari è stata messa a disposizione e in distribuzione in biblioteca.
In entrambi gli incontri si sono ribaditi con forza il valore e il significato della democrazia, della sovranità popolare, dell'uguaglianza fra TUTTI i cittadini della REPUBBLICA, del DIRITTO AL LAVORO, della garanzia del diritto d'asilo allo STRANIERO, del RIPUDIO DELLA GUERRA, da parte dell'Italia, come strumento di risoluzione dei conflitti. E lo si è fatto sottolineando le scelte lessicali presenti nel testo: Repubblica, tutti, tutti i cittadini, a tutti i cittadini, diritto, tutte le confessioni religiose.
LA LIBERTA' e le libertà INVIOLABILI sono state lette da Anna Cisero Dati nell'articolo 13 che ha sottolineato come "la Costituzione è nata dalla Resistenza che ha avuto inizio l'8 settembre 1943. Noi avevamo il governo fascista che voi fortunatamente non avete conosciuto.
Ma io l'ho conosciuto ed è per quello che ho cambiato idea.
E ho fatto la RESISTENZA.
Abbiamo pensato e studiato, dopo la Liberazione dell'Italia dal fascismo e dai tedeschi, che cosa si poteva fare per avere una legge normale che lasciasse liberi TUTTI con gli STESSI DIRITTI.
Mentre prima avevamo avuto un governo fascista che molti diritti non ce li riconosceva."
"Collettivamente memoria" prova ad offrire occasioni di formazione e di confronto per i piccoli cittadini e studenti in cui gli adulti, insegnanti, attivisti culturali, studiosi, creino opportunità perché i giovani, e gli adulti stessi, siano spiriti liberi e critici, donne e uomini attivi, capaci di affrontare incontri e di posizionarsi di fronte a persone e situazioni, di contenuto e di forma solo apparentemente superiori alla loro portata anagrafica stimata, con preparazione, umiltà, cultura e voglia di essere protagonisti della loro vita e, con le loro scelte e azioni, della vita collettiva.
Collettivamente.
Rinviando la delega.
E assumendo la/e responsabilità personali dell'azione diretta nell'unica via possibile che rende tutti uguali: la via nonviolenta.
Solo così potremo essere un giorno collettivamente cittadini liberi e solidali.
Leggeremo ancora collettivamente la Costituzione della Repubblica Italiana a scuola (media inferiore e superiore nel mese di aprile), nella Biblioteca regionale di Aosta, sezione adulti) Sabato 10 aprile 2010 dalle 18 alle 19 e in piazza Chanoux il 25 aprile 2010.
La chiamata a raccolta è rivolta a tutti.
Collettivamente.
Per non dover mai dire: è troppo tardi.

Silvia Berruto, antifascista


Per INFORMAZIONE Valle d'Aosta - Politica, Cultura, Ambiente - n.06/2010

26 marzo 2010

PIU DI 125.000 ACCESSI CONTEMPORANEI PER RAIXUNANOTTE

25 MARZO 20101. E' STATA UNA FESTA DELLE LIBERTA' AGITE


liberostile  
era
tra i 120.000 accessi unici contemporanei 
in Internet



come appartenente a FNSI 
ribadisco e riconfermo il mio, 
il nostro,
nel senso di collettivo,

diritto/dovere
 di parlare 




articolo 21 della Costituzione Italiana



sb

25 marzo 2010

25 MARZO ANCHE SU LIBEROSTILE

COSTITUZIONE ITALIANA. LETTURA COLLETTIVA in COLLETTIVAMENTE MEMORIA 2010

 Lavoro di gruppo sulla costituzione di Uhr (Teatrino della sezione ragazzi - Biblioteca regionale di Aosta) - Aosta 11.03.2010 - © Photo Silvia Berruto


Non è mai troppo presto!Per leggere la Costituzione Italiana.

Non è mai presto per una lettura collettiva, trasversale, intergenerazionale e informale del testo più importante per i cittadini italiani.

Una lettura collettiva è, provo a dire ai piccoli cittadini, è una lettura fatta in più persone. "Insieme".
Non so se questa formula sia mai stata proposta e agita in Valle d'Aosta ma CM 2010 ha voluto provarci.

"Non è mai troppo presto" è un imperativo categorici. E' un intento e una provocazione, anche didattici, sottesi all'impianto culturale interpretato con taglio soprattutto animativo e proposto, con stile partecipativo-attivo, a chi ha voluto misurarsi in un progetto sperimentale come è "Collettivamente memoria 2010."
Le presenze ad oggi fra studenti, cittadini comuni e studiosi sono state circa 430.

CM 2010 propone una lettura collettiva della Costituzione Italiana negli spazi di responsabilità e di proprietà comuni e collettivi quali sono la biblioteca, la scuola e la piazza (agorà)
Dal basso.
Con l'invito rivolto a TUTTI ad esercitare un protagonismo civile e politico (polis) allargato.

Concluso il programma di "Collettivamente memoria 2010", legato alla parte strettamente storica delle leggi razziali e della proposta della visione integrale, prima assoluta in uno spazio pubblico in Valle d'Aosta, a quanto ne so, del film di Claude Lanzmann "SHOAH" e alla consueta ricognizione (di CM, ndr) sullo stato delle cose nell'attualità, dedicato, ma non riservato, ad alcune classi campione di istituzioni didattiche aostane, è iniziata la lettura collettiva della "Costituzione Italiana"
Così.
Con due incontri dedicati ai piccoli cittadini dai 6 ai 10 anni e dagli 8 ai 12 anni e con questo programma.

Giovedì 11 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura del testo Il principe e la Costituzione di Stefano Bordiglioni
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dai 6 ai 10 anni
Proposta da Diana Barinetti e Silvia Berruto

Giovedì 18 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura di estratti del testo Sei stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dagli 8 ai 12 anni
Proposta da Francesco Cordone e Silvia Berruto

Per questo sono state fondamentali la partecipazione e la promozione della Biblioteca regionale di Aosta a cura del dirigente Dottor Ercole Balliana, di Stefanina Vigna, dei due operatori della sezione ragazzi Diana Barinetti e Francesco Cordone.
Tutti i bibliotecari, nessuno escluso, della sezione ragazzi e come tutti i bibliotecari della sezione Adulti che hanno reso possibile la realizzazione di CM 2010 - tra gli altri cito qui, ma lo riprenderò per renderlo preciso, un elenco di tutti i collaboratori di CM 2010 -  Irene Bin e Sergio Rossi, come i tecnici René Désandré e Fabrizio Bethaz, hanno lavorato perché hanno creduto in questo progetto.

Perché "collettivamente" dobbiamo provare a formare piccoli cittadini e studenti, spiriti liberi e critici, donne e uomini attivi, capaci di affrontare e di posizionarsi di fronte ad incontri con persone e situazioni, di contenuto e di forma solo apparentemente superiori alla loro portata anagrafica stimata, con preparazione, umiltà, cultura e voglia di essere protagonisti della loro vita e, con le loro scelte e azioni, della vita collettiva.
Rinviando la delega.
E assumendo la responsabilità dell'azione diretta.
Nella sola via possibile che esiste: la via nonviolenta.
Solo così saremo collettivamente cittadini liberi e solidali.

Leggeremo ancora collettivamente la Costituzione Italiana: a scuola (media inferiore e suoeriore con date ancora in via di definizione), in biblioteca regionale Sabato 10 aprile 2010 dalle 18 alle 19 e in piazza Chanoux e il 25 aprile 2010.
La chiamata a raccolta è per la lettura collettiva del 25 APRILE 2010 è ... collettivamente rivolta A TUTTI.

Silvia Berruto



"Collettivamente Memoria 2010" è un progetto culturale di Silvia Berruto.
Dedicato a Ida Désandré deportata politica è promosso dalla progettista, dalla Biblioteca regionale di Aosta, da Giornalisti contro il razzismo, con la partecipazione culturale dell'Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d'Aosta e del Comitato Regionale A.N.P.I. Valle d'Aosta.

24 marzo 2010

FNSI. 20 MARZO 2010

Fnsi

"Rai per una notte non sarà un ‘Santoro day’, noi siamo giornalisti schierati dalla parte del pubblico per raccontare quello che gli altri non fanno"
Da RaiNews24 a Sky Tg24 tutte le emittenti che seguiranno l’evento
Le modalità per le radio e le televisioni locali che intendano trasmettere in diretta la trasmissione-manifestazione di Bologna

20/03/2010

http://www.fnsi.it/Esterne/Home.asp


23 marzo 2010

IL COSTO CONTRO LA CENSURA

25 MARZO 2010. UN ESERCIZIO DI LIBERTA COLLETTIVA

18 marzo 2010

REGGIO EMILIA 1 MARZO 2010.Da Sud a Nord: un'Alleanza per la Democrazia


L'intervento di Vincenzo Linarello-Reggio Emilia 1 marzo 2010 - © Photo Silvia Berruto

Parte seconda

Come ogni anno c'è poi il rito, forte e commovente, dell'illustrazione del segno.
Un segno visibile, emblematico, che, come una bussola, segnala la via da seguire.
Il marchio, viene definito così il segno a Reggio Emilia, unendo il segnale di senso obbligato e la bilancia, indica che non vi è altra direzione possibile se non quella della GIUSTIZIA per contrastare ogni mafia e per costruire una società basata sul rispetto.
Dal palco giunge l'invito: "Oggi 1 marzo 2010, qui a Reggio Emilia, iniziamo questo corteo con un timbro!
Facciamoci timbrare!
Facciamoci riconoscere!
Questo è il marchio verso la giustizia!"
E dopo la lettura di riflessioni e intenzioni contro le mafie e le massonerie deviate il corteo si avvia.
Partiamo.
E' la banda municipale ad aprire il corteo e Don Eugenio (uno degli organizzatori, ndr) ricorda che "Davanti c'è lo striscione del "1 marzo 2010 Reggio Emilia 2010", poi sfilano i gonfaloni dei comuni e NOI, tutti, dietro" in un percorso che si snoda da Piazza dei Martiri del 7 luglio fino a Piazza Prampolini dove numerosi sono stati gli interventi di esponenti degli Enti delle Cabine di regia dell'Alleanza e delle autorità.
A Piazza Prampolini il Sindaco Graziano Delrio da' il benvenuto a tutti e ricorda che Reggio Emilia è città del Tricolore e Medaglia d'Oro per la Resistenza e che in prima fila ci sono proprio i partigiani che testimoniano che c'è una "Resistenza nuova che va fatta ed è contro le mafie, contro la delinquenza. Loro sono qui al vostro fianco perché hanno conosciuto che cosa vuol dire vivere insieme a persone che vogliono toglierti il futuro, il diritto di parola."
Tutta l'ANCI dell'Emilia Romagna ha aderito alla manifestazione e molti sindaci sono sul palco.
"Noi vorremmo che la giornata di oggi diventasse la giornata della legalità in Italia, che fosse una giornata dedicata alla riflessione sulla legalità. Il problema della corruzione e dell'infiltrazione della 'ndrangheta è un problema che riguarda tutti: Nord e Sud.
C'è chi è in prima linea come i ragazzi della Locride come Vincenzo Linarello. Ma ci siamo anche noi implicati in questa guerra.
E' una guerra che non fa sconti.
E' una guerra che non ha solo un colpevole, un aggressore.
Non ci sono solo i politici corrotti. Come ha detto Piero Grasso c'è un metodo mafioso che infiltra i nostri comportamenti quotidiani."
A questo non c'è altra risposta, secondo Delrio, che l'assunzione di una forte eticità pubblica e privata. "Bisogna essere esigenti con noi stessi, con i nostri figli, nel luoghi di lavoro per arrivare a dire che questa battaglia è cosa nostra e riguarda tutti.
A Reggio Emilia si è verificato un evento storico importantissimo il 1 marzo 2010: quattro Camere di Commercio - Modena, Reggio Emilia, Caltanissetta e Crotone - hanno firmato un protocollo per la legalità che sancisce la ribellione delle Camere di Commercio contro chi le ricatta

E' la volta di Sonia Masini, presidentessa della Provincia. "E' qui il cuore di Reggio Emilia. Ed è qui il cuore dell'Italia migliore: delle donne e degli uomini che vogliono essere liberi e che hanno dato al paese la libertà e continueranno: contro le ingiustizie, contro la corruzione, al fianco dei magistrati che vengono ingiustamente attaccati e rischiano la vita."
Masini ricorda come alla fine degli anni Ottanta e Novanta a Reggio Emilia venivano inviati pregiudicati in soggiorno obbligato. "I sindaci e le istituzioni furono in prima fila per far cancellare una legge ingiusta. Riuscimmo a dire che, anche con quella misura, si poteva avere il pericolo di infiltrazioni mafiose. Forse un po' di male derivò anche da quei provvedimenti."
La presidentessa ribadisce l'impegno contro le mafie e contro il ricatto che esse agiscono contro tutti. E non vogliamo farlo contro chiunque abbia un accento che viene dal sud: perché abbiamo tante persone oneste, tanti lavoratori e lavoratrici." Ad essi Masini suggerisce di "collaborare", di non farsi ricattare e sottolinea che devono essere liberi "come LIBERI siamo stati dalla Resistenza in avanti."
Chiama a raccolta tutti i giovani, affinché la loro forza e la non rassegnazione siano l'antidoto ai mafiosi, e affinché dicano "Basta con la sopraffazione!
Per un'Italia migliore!"

Poi interviene Santo Vazzano, Presidente del Consorzio Jobel di Crotone.
"Noi di Crotone, in modo particolare, ci sentiamo a casa a Reggio Emilia perché l'emigrazione della Calabria e della provincia di Crotone, in modo particolare, in questa provincia è molto presente.
Questa manifestazione sottolinea Vazzano è espressione di libertà e di un cammino che stiamo facendo.
E questi sono fatti evidenti e sono evidenti in questa Alleanza, sono evidenti nei passi concreti che facciamo,
sono evidenti soprattutto nel nostro specifico che è la cooperazione sociale.
Cooperazione sociale per noi significa espressione di libertà, di coscienza civile, di lotta contro l'ingiustizia in un territorio come la Calabria la cooperazione sociale vera autentica significa non essere sotto il vassallaggio dei partiti politici, al di fuori di ogni clientela e di ogni collusione politica-mafiosa.
Questo è difficile ma i frutti ci sono perché, ed oggi è un'evidenza, siamo stati capaci di creare reti, piccole associazione, consorzi di cooperative e consorzi di consorzi. E non ci siamo fermati.
Abbiamo creato molte reti: istituzionali politiche associative.
Io credo oggi nell'espressione che noi buoni dobbiamo fare più rumore perché qui a Reggio Emilia, come lo è stato a Locri, come lo è stato a Crotone, ci sono tante persone indifferenti che stanno alla finestra a guardare.
Noi come buoni dobbiamo allearci sempre di più e condividere passaggi e soprattutto azioni.
L'augurio che faccio è nelle parole di Giovanni Falcone: "PER UNA SOCIETA' MIGLIORE OGNUNO DEVE FARE IL PROPRIO DOVERE E LO DEVE FARE NEL MIGLIORE DEI MODI."Solo così noi riusciremo a cambiare nel modo migliore questa società.
Vazzano porta anche il saluto del Vescovo di Crotone e segnala che il Vescovo e il Consiglio Presbiterale ed economico della Diocesi di Crotone, sabato 27 febbraio, hanno fatto un gesto molto concreto: hanno messo a disposizione per le cooperative parte del loro patrimonio immobiliare, agricolo e di edifici in ristrutturazione affinché questo bene comune diventi "beni comuni" da utilizzare.

Quindi prende la parola Vincenzo Linarello, Presidente del Consorzio GOEL e portavoce di "Comunità Libere".
Vincenzo Linarello ringrazia tutti perché hanno scelto di essere a Reggio Emilia.
"Non era scontato!
Per chi capisce questo è un messaggio. Perché vuol dire che questa piazza è una piazza che è disponibile a pagare di persona, non ad esserci tanto per esserci."
Vincenzo spiega le ragioni della scelta di organizzare il 1 marzo 2010 a Reggio Emilia e come essa sia un esito felice del percorso iniziato nel 2008 con l'avvio dell'Alleanza con la Locride e la Calabria.
"Uno degli obiettivi dell'Alleanza è stato, fin dal principio, non solo combattere la 'ndrangheta e le massonerie deviate in Calabria ma fermare l'infiltrazione delle stesse fuori dalla Calabria.
Un anno su tre ci siamo detti che il 1 marzo l'avremmo fatto fuori dalla Calabria.
Ed è la prima volta che usciamo dalla Calabria. Siamo a Reggio Emilia perché fin dal principio, fin dal principio, è stato, forse, il territorio che ha partecipato maggiormente all'Alleanza.
Fin dal principio ha dato vita ad un coordinamento CO.LO.RE - coordinamento Locride/Reggio Emilia - fatto da decine di realtà in tutta la provincia.Reggio Emilia non ha ceduto alla tentazione della rimozione del problema come accade in altre parti d'Italia:anzi ha creato il primo Osservatorio Civico Antimafie. "Uno degli obiettivi che noi ci davamo era di dare vita a Osservatori civici territoriali dove la società civile poteva andare a cogliere tutti gli indicatori di un fenomeno di infiltrazione in atto."
Nessuno, sostiene Vincenzo, era riuscito a mettere attorno ad un tavolo società civile, cooperazione, sindacati, Confindustria, le realtà delle Camere di Commercio, il comune, il volontariato e "non per dare degli auspici ma come è avvenuto nel convegno dell'altro ieri (27 febbraio, ndr) ognuno si è preso un obiettivo concreto."
Vincenzo ritiene, per questi motivi, che Reggio Emilia deve essere un modello di riferimento per il Nord.
"Vorrei proporre oggi che si faccia un patto reggiano contro l'infiltrazione della 'ndrangheta e delle massonerie deviate in questo territorio dove ognuno si assuma un impegno concreto e che le cose dette nel convegno si mettano per iscritto e che periodicamente si verifichino."
Agli altri territori e alle altre regioni Vincenzo suggerisce di imitare, personalizzandolo, il percorso fatto da Reggio Emilia, e di rivolgersi al coordinamento COLORE per creare le condizioni perché anche in altri territori si possa celebrare un 1 marzo come questo.
Il secondo tema di quest'anno, continua Vincenzo, è la cittadinanza attiva."Oggi la politica e la democrazia sono ammalate soprattutto da tre cancri. Il primo è la delega.
Dove funziona il pubblico è passato questo equivoco si è caduti nell'illusione, da parte dei cittadini, di poter delegare tutto e solo alle istituzioni.
Dove lo stato non funziona si è caduti nell'illusione che le soluzioni debbono venire solo dalle istituzioni.
Lo stato e le istituzioni non sono un'entità metafisica che sta sopra la collettività sopra le comunità locali.
Sono le comunità locali e la collettività a legittimare ed esprimere lo stato e le istituzioni.
A chi, durante un incontro internazionale, chiedeva a Vincenzo se " voi con le vostre attività vi sostituite allo stato" Vincenzo ha risposto, con consapevole senso civico, con un legittimo interrogativo: "Perché, scusa, io che cosa sono? Non sono un pezzo dello stato. Noi non siamo un pezzo dello stato ma cosa dobbiamo aspettare? Noi dobbiamo metterci a fianco delle istituzioni in una logica attiva non in una logica di delega.

Il secondo cancro della democrazia e della politica è la disperazione.
Non so se è intenzionale o meno, però oggi i media sono degli aspersori di disperazione."
E mentre i media insistono troppo sui fatti spesso solamente negativi agli occhi di Vincenzo, che gira molto l'Italia, si prospettano, al contrario, "situazioni di una bellezza unica in cui vedo la gente pronta a partecipare.
Ma il problema è che ognuno pensa di essere da solo.
Ognuno pensa di essere perdente.
Ognuno pensa di avere di fronte una situazione che non è possibile cambiare.
Invece l'Italia è disseminata di speranza, di impegno e di onestà!

Terzo cancro. C'è una tendenza perversa in questo nostro paese.
Si prendono sempre più decisioni pubbliche in luoghi privati.
Questo è il grande problema delle massonerie deviate.
La democrazia muore dentro ad una dinamica di questo tipo.
Le decisioni pubbliche vanno assunte in luoghi pubblici.
Alla luce del sole, con la massima trasparenza.

Altro tema è il tema della sicurezza.La 'ndrangheta sta conquistando il Nord.
Lo fa con una carriera ben precisa.
Parte con il narcotraffico.
Vincenzo ricorda, e fa ricordare, che ogni euro dato al consumo di droga è un euro di finanziamento e una raccolta fondi per la 'ndrangheta.

Il narcotraffico, l'inserimento negli appalti, il settore immobiliare, poi la finanza, poi le imprese, poi la politica.
Questa è la carriera della 'ndrangheta.

"La situazione è più pesante in una congiuntura sfavorevole quale è oggi quella in cui ci troviamo e dove c'è crisi, una crisi finanziaria che è, poi, una crisi di liquidità. E la 'ndrangheta, coi suoi 60/70 miliardi di euro, di giro di affari annui, "sta andando in giro per l'Italia a comperare le vostre imprese.
Sta comprando le imprese nel vostro territorio, dopo aver cominciato ad impossessarsi del vostro patrimonio immobiliare."
Bisogna dunque comprendere che, in Italia, in questo momento, c'è un gravissimo problema di inquinamento del mercato.

Ma "PECUNIA OLET" afferma Vincenzo.
"I soldi, alcuni soldi, puzzano.
Alcuni soldi vanno rifiutati.
Alcuni soldi non vanno usati per lo sviluppo dei territori.
Non si può turarsi il naso nel nome di uno sviluppo del territorio perché poi in fondo questi portano ugualmente soldi.
Sono soldi malati che inquinano.
Bisogna rifiutarli!"
Per queste ragioni gli osservatori civici territoriali possono dare un grande contributo.
Un gruppo di cittadini che fa il monitoraggio del territorio.
"Voi dovete impicciarvi del territorio.
Dalle mie parti c'è un detto mafioso: "Se ti fai i fatti tuoi campi cent'anni in più!
E' il contrario.
Se ti fai i fatti tuoi non campi!
Se ti fai i fatti del territorio e ti impicci, camperete cent'anni in più e questo territorio sarà sano!"
Silvia Berruto
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per aderire all'Alleanza con la Locride e la Calabria





10 marzo 2010

REGGIO EMILIA 1 MARZO 2010. Da Sud a Nord: un'Alleanza per la Democrazia



                        Partigiane e Partigiani dell'A.N.P.I. di Reggio Emilia
                          1 marzo 2010 - Reggio Emilia  - Copyright Photo Silvia Berruto


Parte prima

La manifestazione è espressione dell'Alleanza con la Locride e la Calabria, contro la 'ndrangheta e le massonerie deviate, per la democrazia ed il bene comune.
Promossa nel 2008 dal Consorzio GOEL della Locride, da Calabria Welfare e da Comunità Libere, l'Alleanza è oggi una realtà concreta, composta sinora da 720 enti e da 3032 persone singole che hanno sottoscritto il Manifesto.
La manifestazione si svolta nel 2008 a Locri e a Crotone nel 2009.
Il 1 marzo 2010 si è svolto a Reggio Emilia perché questa città si è distinta - si legge nel volantino di presentazione della manifestazione - per un chiaro impegno di lotta contro l'infiltrazione della 'ndrangheta e delle massonerie deviate.
L'organizzazione è stata curata dal Comitato Organizzativo Festa 1 marzo 2010 a Reggio Emilia, nato dall'Alleanza con la Locride e la Calabria e promosso da CO.LO.RE. (coordinamento Locride-Reggio Emilia), dall'ANPI di Reggio Emilia (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e dalla SCUOLA DI PACE di Reggio Emilia.
Scopo del comitato è la sensibilizzazione del territorio rispetto alle mafie e alle massonerie deviate anche attraverso la costituzione di un Osservatorio Civico Antimafia.

Rispetto al 1 marzo 2008 e al 1 marzo 2009 a Reggio Emilia si è respirata un'atmosfera decisamente nordica, totalmente diversa da quella che si è provata a Crotone o che si è sentita a Locri e che ci portiamo dentro.
Un senso generale di leggerezza e di festa si è sostituito, pervadendolo, a quello che, nella Locride, era invece il registro profondo di una consapevolezza collettiva, alta, certamente dovuta a congiunture quotidiane diverse e non comparabili a quelle di Reggio Emilia.
Forse per Reggio si potrebbe parlare di un attivismo "nordico" più professionalizzato e razionale, ma certamente meno istintivo e sanguigno, dove è il contesto, qui forse solo apparentemente più sostenibile, a fare la differenza.
Infatti tra le varie segnalazioni dall'organizzazione locale giunge l'informazione secondo la quale Reggio Emilia sarebbe la terza città italiana "per usura".
Dal volantino di del Comitato provinciale NoPacchettoSicurezza - Associazione Città Migrante si apprende che Reggio Emilia è la quarta città italiana per numero di irregolari.
Nonostante il fermento, anche positivo e propositivo, l'ambiente risulta meno "caldo" rispetto al sud ma anche meno "peso" come si dice da queste parti.
Meno palpabili sono, qui, il concetto e la presenza stessa della 'ndrangheta.
A Locri era percepibile a pelle la sensazione di 'ndrangheta, come di qualche cosa che c'è ma che non si vede, che noi, valdostani e non, del profondo nord, non potremo scordare mai perché scolpita nei volti delle cittadine e dei cittadini "barricati" dietro vetri, serrande abbassate, o dietro a persiane che si chiudevano al procedere del nostro corteo.

Dal palco Don Eugenio Morlini, uno degli organizzatori, sottolinea l'intento che è quello di realizzare "un'Alleanza grande per una democrazia dappertutto che è partita dal sud ed ha raggiunto anche il Nord. Vogliamo proprio una democrazia libera da ogni marchio.
La prima testimonianza la ascoltiamo dai partigiani.
La ascoltiamo proprio con cuore attento alla Resistenza di chi ha lottato tanto perché ci fosse la Libertà anche per tutti noi."

Quindi il partigiano Giacomo Notari prende la parola e dice alla piazza: "I partigiani di Reggio, quelli vecchi come noi e quelli giovani, hanno aderito con entusiasmo a questa grande iniziativa che ci collega direttamente col Sud.
Ma noi, che veniamo da lontano, dalla Guerra di Liberazione, ricordiamo i braccianti agricoli, i democratici del sud che si battevano per avere le terre del latifondo, per renderle fertili, per produrre, per avere lavoro al Sud e che sono morti: a Melissa, a Montescaglioso ... e soprattutto nel 1 maggio del 1947 a Portella della Ginestra ... e a Crotone.
Questi sono eroici partigiani del sud che, come noi, si sono battuti per avere un'Italia democratica, antifascista, dove la LIBERTA' si possa misurare ogni giorno sui fatti.
Se riusciamo a mantenere questa grande organizzazione, iniziative come queste in tutta l'Italia del nord io credo che sigilleremo un patto che non sarà facile, da parte delle mafie, delle diverse mafie, distruggere. E faremo in modo di diventare una grande potenza fra i partigiani del Nord, quelli giovani e quelli anziani, perché l'Italia ha ancora bisogno di noi.
Grazie. CONTINUIAMO LA RESISTENZA!"

Poi è Alessandro Frignoli, vicepresidente provinciale dell'ANPI di Reggio Emilia, a continuare la riflessione richiamando l'attenzione dei presenti sul senso dell'essere numerosi, oggi, e non a caso "di fronte ad un monumento (il monumento dei Martiri, ndr) che non è solo storico ma anche culturale: un monumento che identifica la cultura profonda di questa provincia, di questa gente.
Gente abituata a resistere e a difendere i valori della dignità dell'uomo.
...
Noi tutti, gli Italiani, abbiamo il diritto-dovere di resistere.
Dobbiamo applicare, sino in fondo, dopo sessantacinque anni, i diritti sanciti dalla Costituzione.
Il lavoro è un DIRITTO, non una promessa!
Non un voto di scambio!
Perché dopo sessantacinque anni dalla nascita dalla nostra Repubblica in Calabria, in Sicilia, in tutto il sud, per lavorare onestamente, si è costretti ad emigrare?
Uniamoci.
La lotta alle mafie è la vera scelta culturale e sociale che un sistema democratico si deve porre.
Ma per combattere la mafia occorre una sola parola: GIUSTIZIA.
E per avere giustizia occorre VERITA'.
Dobbiamo combattere insieme la corruzione, il malaffare e l'OMERTA'.
Vedete cari amici RESISTERE è la stessa radice in latino di esistere.
E per esistere occorre DIFENDERE ogni giorno la propria DIGNITA'.
E la dignità della propria COLLETTIVITA'.
E per fare questo noi abbiamo un grande strumento, una grande arma, che non ha pallottole, ma solo parole, che vanno a comporre articoli: la nostra COSTITUZIONE ITALIANA.
Ma per fare questo, oltre che giustizia e verità, occorre anche la volontà di RESISTERE INSIEME.
Come dice Don Ciotti, la formula vincente è la parola NOI non io.
Le mafie si combattono insieme AFFIANCANDO LA MAGISTRATURA, che non deve rimanere indipendente, le forze dell'ordine, facendo, da Reggio Emilia fino a Reggio Calabria, ogni giorno, un esercizio di corretta cittadinanza, difendendo fino in fondo, con tutto il nostro impegno, i valori della nostra Costituzione.
NO ALLA MAFIA.
SI ALL'ITALIA REPUBBLICANA E DEMOCRATICA.
E per questo l'ANPI di Reggio Emilia, l'ANPI dell'Emilia Romagna, l'ANPI nazionale sarà sempre al vostro fianco.
Noi continueremo il nostro impegno e vi aspettiamo partecipi e forti nelle piazze d'Italia il 25 aprile, il primo maggio a Portella della Ginestra e durante la MARCIA DELLA PACE Perugia-Assisi."

Sullo striscione dietro al quale marciano le Partigiane e i Partigiani Resistenti c'è scritto: "LA RESISTENZA NON SI ARRENDE MAI"

Silvia Berruto
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per aderire all'Alleanza con la Locride e la Calabria: www.goel.coop

08 marzo 2010

LETTURA COLLETTIVA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IN COLLETTIVAMENTE MEMORIA 2010

COMUNICATO STAMPA

Nell'ambito di Collettivamente Memoria 2010 progetto culturale di Silvia Berruto dedicato a Ida Désandré deportata politica, promosso dalla progettista, da Giornalisti contro il razzismo, con la partecipazione culturale dell'Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d'Aosta e del Comitato Regionale A.N.P.I. Valle d'Aosta
si segnala che giovedì 11 marzo 2010, come dal programma di "Collettivamente Memoria 2010"
inizierà la lettura collettiva della Costituzione Italiana
Le prime date sono:

giovedì 11 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura del testo Il principe e la Costituzione di Stefano Bordiglioni
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dai 6 ai 10 anni
Proposta da Diana Barinetti e Silvia Berruto

giovedì 18 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura di estratti del testo Sei stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dagli 8 ai 12 anni
Proposta da Francesco Cordone e Silvia Berruto

Collettivamente memoria 2010 è promosso da Silvia Berruto, dalla Biblioteca regionale di Aosta, da Giornalisti contro il razzismo, con la partecipazione culturale dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta e del Comitato Regionale A.N.P.I. Valle d’Aosta.

Partecipano classi delle istituzioni scolastiche AOSTA N.1, AOSTA N.4, EUGENIA MARTINET e REGINA MARIA ADELAIDE

"Collettivamente memoria" è un progetto culturale di Silvia Berruto ©2008, 2009, 2010

Contatto:
Dott.ssa SILVIA BERRUTO
Nipote di un internato
Fotoreporter e giornalista freelance
Viale Gran San Bernardo, 43
11100 - Aosta
Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU VISUAL Milano
Ordine dei Giornalisti della Valle d'Aosta
Telefono + 39 339 505 32 70
s.berruto@gmail.com
http://www.liberostile.blogspot.com/

05 marzo 2010

AOSTA 11 marzo 2010 L'ULTIMA CORDATA DEL NOTAIO

02 marzo 2010

1 marzo 2010. Un giorno senza immigrati. A Reggio Emilia

"Sciopero dei consumi! Sciopero del lavoro!
Ricordiamo che in tante fabbriche, in provincia di Reggio Emilia, stanno scioperando.
Il motore economico e sociale della provincia reggiana sono i lavoratori di origine immigrata ed è giusto ricordarlo perché ci vuole coraggio a scioperare quando si è ricattati tutti i giorni, con la paura di perdere il permesso di soggiorno!
E’ la criminalità che crea la clandestinità.
E' la legge che è criminale e produce la clandestinità.
La Bossi-Fini è la fabbrica di clandestinità, la legge Bossi-Fini è rappresentata dal governo in carica ed è per questo che oggi davanti alla Prefettura
Oggi sciopero!
Poi in piazza!
Ma ricordiamo anche quanti lavoratori di origine straniera hanno perso il lavoro e
sono in disoccupazione ma questo non vuol dire che tanti nostri fratelli adesso devono lasciare il paese e tornare a casa a causa della disoccupazione.
La disoccupazione c'è per tutti.
La crisi l'hanno creata le banche, non i lavoratori. La crisi la devono pagare le banche ... noi vogliamo vivere in pace con tutti. E non importa se uno è nato a Reggio, è nato al Cairo o a Casablanca. Non importa. Siamo tutti fratelli e sorelle.
Vogliamo arrivare alla fine del mese ... piantiamola di dire Italiani, Egiziani, Pakistani ... siamo tutti fratelli di Reggio Emilia!
Basta!
Uno è di dove sceglie di vivere!
Se avete scelto di vivere a Reggio Emilia, siete reggiani.
Punto!
Io invito ognuno, il microfono è aperto, a voler dare il proprio contributo alla giornata, a raccontare la propria storia, a urlare la rabbia.
E' importante.
Perché un microfono è uno strumento e non c'è tutti i giorni.
C'è nelle giornate particolari.
E oggi a Reggio è una giornata particolare perché è una giornata anche contro le mafie e sappiamo che il problema, oltre al permesso di soggiorno, quello che provoca la clandestinità.
Quando non hai il permesso di soggiorno sei costretto a lavorare per 2 euro al giorno nei cantieri edili e non puoi dir niente. E se dici qualcosa ti picchiano e non ti pagano.
Questo si chiama mafia.
Allora vogliamo dirlo forte e chiaro che anche noi siamo contro la mafia e la prima attività, la prima lotta antimafia è questo: scendere in piazza contro la paura perché la mafia uccide, spaventa, picchia.
Noi diciamo che siamo contro la mafia in Calabria ma siamo contro la mafia anche a Reggio Emilia.
Perché c'è la mafia a Reggio Emilia.
Eccome!”
Quando arrivo davanti alla Prefettura di Reggio Emilia sono circa le 9,35 e sono queste le prima parole che sento in uno spazio fra il marciapiede e la strada dove si sta assembrando un gruppo misto di cittadini - autoctoni e nuovi cittadini, leggi migranti - che comporranno il corteo che partirà proprio da corso Garibaldi 45.
Il presidio, vivo e vivace, è composto da un centinaio di persone tra cui piccoli, giovani, donne, uomini che indossano qualcosa di giallo in segno di solidarietà coi migranti.
C'è un microfono a disposizione di tutti per dare voce a tutti e musica diffusa per intercalare i pensieri, le proposte, le dichiarazioni, gli intenti e i sogni dei cittadini presenti.
Tutti i nuovi cittadini che intervisto parlano un buon italiano ed è facile comprendersi.
Incontro F., M. e S. che mi spiegano con chiarezza le loro situazioni personali.
Chiedo a F. il perché della manifestazione di oggi.
F. risponde: "Perché c'è molta ingiustizia nei confronti degli stranieri. Abbiamo pagato molti soldi per il decreto flussi 2007 che non funziona bene. Perché alcuni ottengono il permesso di soggiorno - per caso - e altri no. Avevo ottenuto tutti i documenti necessari e regolari per lavorare ma ...
Continua S. dicendo: "Siamo venuti dal nostro paese con un contratto regolare. Poi siamo andati ad effettuare la richiesta per il permesso di soggiorno, per essere regolari, ma hanno fermato le pratiche per precedenti espulsioni, risalenti anche a dieci anni fa."
Mentre i tre sono in regola per tutti i documenti necessari per lavorare essi sono sprovvisti del permesso di soggiorno, sul ricevimento del quale non hanno alcuna idea.
Alcuni di loro attendono il permesso anche da più di un anno.
"Quando andavamo per ritirare il permesso ci rispondevano che siamo clandestini e che dobbiamo tornare a casa.
Abbiamo perso tanto per venire qui.
Abbiamo perso anche la nostra vita per venire qui.
Fino all'ultimo ci dicono che dobbiamo tornare indietro.
E' questo il nostro problema."
M. riferisce di aver pagato al padrone, per poter lavorare, diecimila euro per un nulla osta e di non sapere che cosa accadrà ora.
E' la volta poi di una giovane studentessa che interviene con passione, con l'energia e l'empatia tipiche di chi ha le idee molto chiare sulla scuola che vuole.
"Vogliamo una scuola di mescolanza. Non la scuola della soglia del 30% per i migranti.
I figli dei migranti che sono qui, oggi, sono i nostri compagni, sono i nostri compagni di viaggio.
Noi vogliamo una scuola che sia di mescolanza per poter crescere insieme non le classi separate.
Non ce ne frega niente di ghettizzare le persone, di escluderle!
Noi vogliamo crescere insieme perché il mondo che vogliamo è un mondo di mescolanza!
Come studenti facciamoci sentire perché è una vergogna. Lo stato italiano è una vergogna: dal pacchetto sicurezza alla riforma Gelmini che ci precarizza tutti quanti.
Siamo tutti precari! Siamo tutti compagni, ragazzi!”
F. prende il microfono e racconta a tutti di aver pagato quanto dovuto e di aver prodotto i documenti richiesti ma che la sua vicenda non ha avuto esito positivo.
Segnala inoltre l'esistenza di discriminazioni fra il caso di un migrante e l'altro. Poi afferma, con determinazione e come un vero cittadino italiano: "Quando c'è una legge dev'essere uguale per tutti!"
E, dopo tutto ciò, alla fine riesce anche a dire: "Grazie di tutto!"
Una cittadina, con una certa rabbia, sostiene: "Si dice che la Lega Nord ha fatto il pacchetto sicurezza perché vuole proteggere gli Italiani dai delinquenti.
Ma chi sono i veri delinquenti?
Chi ruba un pollo o una bicicletta a per mangiare o quelli che a Roma, che siedono in certi posti, svendono lo stato alla mafia ... e sono pieni di milioni di euro ...”
Un altro cittadino di Reggio chiama simpaticamente a raccolta gli autoctoni, sembrerebbe per contarsi e dice: "In Italia li abbiamo visti tutti. Durante la storia sono arrivati i Greci, gli Arabi, i Normanni, i Tedeschi, i Francesi, gli Spagnoli, gli Austriaci e per finire gli Americani e gli Inglesi. Noi Italiani già adesso siamo dei meticci.
Non esiste la razza italiana.
Siamo tutti della stessa razza, tutti al mondo!
Cittadinanza subito per i residenti che lo richiedono!
Cittadinanza subito per i loro figli nati in Italia!
E' ora di finirla col diritto di sangue! Chiunque è nato in Italia, chiunque ci voglia abitare ha diritto ad avere la cittadinanza! Grazie!
Anche a Reggio Emilia è nato il gruppo promotore per la giornata di mobilitazione internazionale "Primo marzo 2010, una giornata senza di noi" formato dal comitato provinciale NoPacchettoSicurezza e dall'Associazione Città Migrante.
A Reggio Emilia, come in Europa, i migranti costituiscono una parte sempre più significativa della società, dell'economia e della cultura collettiva.
Essi sono parte integrante e attiva del sistema produttivo reggiano: dal settore metalmeccanico alle produzioni agricole, dall'edilizia all'assistenza agli anziani.
La legislazione sull'immigrazione, dalla legge Turco-Napolitano alla Bossi-FIni sino al "pacchetto sicurezza" ha creato, col legame fra lavoro e permesso di soggiorno, persone ricattabili: chi perde il lavoro perde il permesso di soggiorno; chi ne ha diritto a causa di lunghi e indefiniti tempi di attesa per il rinnovo, si trova in una condizione di sospensione tra regolarità e regolarità.
Reggio Emilia sarebbe, secondo quanto cita un volantino della manifestazione, la quarta città italiana per numero di irregolari.
Estrapolo da un altro volantino le ragioni della lotta.
Per la regolarizzazione di tutti i migranti.
Per dire no al razzismo e alla legge Bossi-Fini.
Per la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro.
Per il mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro.
Per il ritiro del "Pacchetto sicurezza" e per la riforma immediata del diritto di cittadinanza.
Per dire basta alle divisioni tra "noi" e "loro" sul lavoro, a scuola, nella società
una giornata di lotta per costruire una società libera, solidale.

I sostenitori della mobilitazione - si legge ancora nel volantino - si impegneranno in prima persona partendo dal basso a costruire con i migranti, i lavoratori e la cittadinanza tutta una realtà basata sull'uguaglianza, il rispetto e la solidarietà.


Silvia Berruto
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