La Valle d'Aosta incontra la Locride. Vincenzo Linarello ad Aosta
sei maggio duemilaotto
Per la newsletter e per il sito del Centro Studi Sereno Regis
Anteprima della pubblicazione integrale del report su Vincenzo ad Aosta
Dal blog www.liberostile.blogspot.com
Abbiamo voluto con forza che Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel di Locri e portavoce di Comunità Libere, venisse ad Aosta.
Abbiamo organizzato un incontro che ambiziosamente abbiamo intitolato "la Valle d'Aosta incontra la Locride" presso l'Espace Populaire che vuol essere, al di là del semplice slogan, un laboratorio di pace per mondi diversi migliori dell'esistente.
Noi.
Ovvero il consorzio Trait d'Union con l'associazione Saperi e Sapori, la cooperativa Rosso Piccante e l'Arci Valle d'Aosta e tutti gli amici e i persuasi della nonviolenza che hanno organizzato "in cooperazione" l'incontro.
Nel corso della serata abbiamo cercato di investigare se e come si può fare sistema contro il sistema.
Abbiamo provato a comprendere, insieme a Vincenzo, quali sono le ragioni e le strategie per il cambiamento dal basso in un territorio come la Locride, ma anche il paese Italia, non completamente libero.
Abbiamo tentato di comprendere se e come ci si emancipa dal giogo della 'ndrangheta e delle massonerie deviate; come si conquistano alcuni diritti e alcune libertà che per altri cittadini, sempre italiani, è welfare; come si difendono, una volta ottenuti, questi diritti e queste libertà.
Con grande onore ho accolto all'Espace Populaire a nome di una parte della comunità valdostana Vincenzo il quale, dopo aver ringraziato per l'invito, con simpatica ironia, ci ha riconosciuto la prerogativa di avergli riservato "un'accoglienza degna di un popolo calabrese"…
"A parte la battuta mi sento veramente a casa mia perché … un po' mi hanno spiegato alcune persone, alcune le ho conosciute ed è tutta gente - come diceva Massimo (Giugler del Consorzio Trait d'Union che aveva presentato poco prima Vincenzo e ne aveva introdotto l'intervento, ndr) - che viene dai nostri mondi: che viene dalla cooperazione sociale, che viene da un associazionismo impegnato.
QUALCUNO CHE ANCORA TROVA LA FORZA DI SOGNARE.
Che malgrado tutto trova la forza di sognare.
O che addirittura, proprio per tutto il resto, trova la forza di sognare.
E credo che la caratteristica, oggi, più importante del nostro percorso in Calabria, sia stata questa.
Il primo grande problema con Monsignor Bregantini che noi abbiamo avuto di fronte, nel nostro percorso, quando dodici-tredici anni fa abbiamo iniziato questa splendida avventura, è stato proprio l'antisogno: quella che noi chiamavamo la "bruttura del destino".
Quell'idea insita nel cuore, nella testa, nella cultura di molti miei conterranei che la situazione è questa e non può cambiare: che è stato così, che è così, che sarà sempre così. E che qualunque cosa faranno non cambierà mai nulla.
Guardate che questo è l'alleato migliore, non solo della 'ndrangheta, ma della malapolitica, delle massonerie deviate, dei sistemi di potere occulto, per una semplicissima ragione. Quando cadi in quella trappola - dell'ineluttabilità, del fatalismo - non c'è bisogno di reprimere le istanze di cambiamento perché le istanze di cambiamento manco partono, le istanze di cambiamento manco vengono concepite in testa: non c'è bisogno più di reprimere."
con tutta la forza che posso
dedicato a tutti quelli che stanno lottando
Silvia Berruto
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Dal blog www.liberostile.blogspot.com
Abbiamo voluto con forza che Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel di Locri e portavoce di Comunità Libere, venisse ad Aosta.
Abbiamo organizzato un incontro che ambiziosamente abbiamo intitolato "la Valle d'Aosta incontra la Locride" presso l'Espace Populaire che vuol essere, al di là del semplice slogan, un laboratorio di pace per mondi diversi migliori dell'esistente.
Noi.
Ovvero il consorzio Trait d'Union con l'associazione Saperi e Sapori, la cooperativa Rosso Piccante e l'Arci Valle d'Aosta e tutti gli amici e i persuasi della nonviolenza che hanno organizzato "in cooperazione" l'incontro.
Nel corso della serata abbiamo cercato di investigare se e come si può fare sistema contro il sistema.
Abbiamo provato a comprendere, insieme a Vincenzo, quali sono le ragioni e le strategie per il cambiamento dal basso in un territorio come la Locride, ma anche il paese Italia, non completamente libero.
Abbiamo tentato di comprendere se e come ci si emancipa dal giogo della 'ndrangheta e delle massonerie deviate; come si conquistano alcuni diritti e alcune libertà che per altri cittadini, sempre italiani, è welfare; come si difendono, una volta ottenuti, questi diritti e queste libertà.
Con grande onore ho accolto all'Espace Populaire a nome di una parte della comunità valdostana Vincenzo il quale, dopo aver ringraziato per l'invito, con simpatica ironia, ci ha riconosciuto la prerogativa di avergli riservato "un'accoglienza degna di un popolo calabrese"…
"A parte la battuta mi sento veramente a casa mia perché … un po' mi hanno spiegato alcune persone, alcune le ho conosciute ed è tutta gente - come diceva Massimo (Giugler del Consorzio Trait d'Union che aveva presentato poco prima Vincenzo e ne aveva introdotto l'intervento, ndr) - che viene dai nostri mondi: che viene dalla cooperazione sociale, che viene da un associazionismo impegnato.
QUALCUNO CHE ANCORA TROVA LA FORZA DI SOGNARE.
Che malgrado tutto trova la forza di sognare.
O che addirittura, proprio per tutto il resto, trova la forza di sognare.
E credo che la caratteristica, oggi, più importante del nostro percorso in Calabria, sia stata questa.
Il primo grande problema con Monsignor Bregantini che noi abbiamo avuto di fronte, nel nostro percorso, quando dodici-tredici anni fa abbiamo iniziato questa splendida avventura, è stato proprio l'antisogno: quella che noi chiamavamo la "bruttura del destino".
Quell'idea insita nel cuore, nella testa, nella cultura di molti miei conterranei che la situazione è questa e non può cambiare: che è stato così, che è così, che sarà sempre così. E che qualunque cosa faranno non cambierà mai nulla.
Guardate che questo è l'alleato migliore, non solo della 'ndrangheta, ma della malapolitica, delle massonerie deviate, dei sistemi di potere occulto, per una semplicissima ragione. Quando cadi in quella trappola - dell'ineluttabilità, del fatalismo - non c'è bisogno di reprimere le istanze di cambiamento perché le istanze di cambiamento manco partono, le istanze di cambiamento manco vengono concepite in testa: non c'è bisogno più di reprimere."
con tutta la forza che posso
dedicato a tutti quelli che stanno lottando
Silvia Berruto
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