LOCRI 1 MARZO 2008. Manifestazione nazionale contro la 'ndrangheta. Un caso di resistenza civile nonviolenta
Presentazione mostra
Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la n'drangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune.
Per un voto libero.
Si è marciato a fianco di un società combattiva, quella calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "Goel", consorzio di imprese sociali della Locride e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e violenti.
"Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria.
Per queste ed altre ragioni un gruppo di 13 valdostani ha preso parte alla manifestazione nazionale contro la 'ndrangheta sabato 1 marzo.
Dietro alla manifestazione c'è un percorso collettivo quotidiano della comunità calabrese che resiste e che dal basso sta portando avanti una lotta nonviolenta.
Si tratta di una lotta per l'emancipazione da un sistema violento fatto di coercizione e di controllo che la 'ndrangheta e le massonerie deviate hanno instaurato.
Sono molti i tipi di violenza che violentano quotidianamente menti, cuori, persone: violenza diretta, violenza strutturale, violenza culturale.
E allora la cooperazione sociale, intesa come strategia e sfida all'economia, è uno dei modi per resistere. E sembra essere vincente come sottolinea Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel e portavoce di "Comunità Libere".
"Noi vi abbiamo dimostrato che mettendosi insieme un lavoro lo si può creare, che ci si può anche difendere da chi vuole calpestare i nostri diritti, rimanendo onesti, camminando a testa alta, con fierezza, senza entrare nella 'ndrangheta"
Vincenzo ha chiesto un impegno a chi decide di aderire all'alleanza:
"Nessuno pensi di essere parte di questa alleanza senza dare il proprio contributo concreto e operativo dal 2 marzo. Nessuno pensi di farne parte senza compiere una sana e necessaria anche autocritica interna."
Con la capacità di indignarsi ma anche di continuare a meravigliarsi.
Per la legalità.
Per testimoniare.
Per esserci.
Silvia Berruto
Esserci.
Per testimoniare.
Per marciare contro ogni illegalità, contro la n'drangheta e le massonerie deviate, per la democrazia e per il bene comune.
Per un voto libero.
Si è marciato a fianco di un società combattiva, quella calabrese, a sostegno delle cooperative sociali di "Goel", consorzio di imprese sociali della Locride e di "Calabria Welfare", il consorzio regionale della cooperazione sociale, la più grande impresa sociale esistente in Calabria. Esso conta circa un migliaio di occupati ed è un sistema che realizza servizi, prodotti, inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sviluppo di comunità locali. Si è marciato insieme a "Comunità Libere" una rete nonviolenta di cittadini, famiglie, imprese, organizzazioni sociali a difesa di chi viene attaccato dai poteri antidemocratici e violenti.
"Goel","Calabria Welfare" e "Comunità Libere" hanno chiamato a raccolta tutte le forze libere del paese per "un'alleanza", per resistere e per vincere in Calabria.
Per queste ed altre ragioni un gruppo di 13 valdostani ha preso parte alla manifestazione nazionale contro la 'ndrangheta sabato 1 marzo.
Dietro alla manifestazione c'è un percorso collettivo quotidiano della comunità calabrese che resiste e che dal basso sta portando avanti una lotta nonviolenta.
Si tratta di una lotta per l'emancipazione da un sistema violento fatto di coercizione e di controllo che la 'ndrangheta e le massonerie deviate hanno instaurato.
Sono molti i tipi di violenza che violentano quotidianamente menti, cuori, persone: violenza diretta, violenza strutturale, violenza culturale.
E allora la cooperazione sociale, intesa come strategia e sfida all'economia, è uno dei modi per resistere. E sembra essere vincente come sottolinea Vincenzo Linarello, presidente del consorzio Goel e portavoce di "Comunità Libere".
"Noi vi abbiamo dimostrato che mettendosi insieme un lavoro lo si può creare, che ci si può anche difendere da chi vuole calpestare i nostri diritti, rimanendo onesti, camminando a testa alta, con fierezza, senza entrare nella 'ndrangheta"
Vincenzo ha chiesto un impegno a chi decide di aderire all'alleanza:
"Nessuno pensi di essere parte di questa alleanza senza dare il proprio contributo concreto e operativo dal 2 marzo. Nessuno pensi di farne parte senza compiere una sana e necessaria anche autocritica interna."
Con la capacità di indignarsi ma anche di continuare a meravigliarsi.
Per la legalità.
Per testimoniare.
Per esserci.
Silvia Berruto
0 Comments:
Posta un commento
<< Home