LE NOSTRE VOCI CONTANO
Sull'assemblea del TDU del 26 giugno
parte seconda
Si legge la lettera inviata dall'amministrazione comunale ai cittadini interessati, fruitori di servizi sociali in questione, per "comunicare" il cambio di gestione degli stessi e l'affidamento alla cooperativa Pro.Ges in seguito agli esiti della gara d'appalto.
Il contenuto non passa inosservato ed è oggetto di critica serrata.
E' stato ribadito, con una certa disinvoltura, dal sindaco alla delegazione TDU incontrata il 25 giugno, e per la sua gravità non deve e non può essere lasciato passare.
Ad un certo punto " [...] si precisa che i servizi dovranno essere garantiti agli utenti con gli stessi orari e a qualità attuali.
Il cambio di gestione derivante dai risultati della gara pubblicata dovrà mantenere, e semmai migliorare, le condizioni attuali dei servizi."
Ovvero si investono soldi pubblici per indire una gara d'appalto per la gestione di servizi che un nuovo soggetto dovrà garantire alle attuali condizioni ?
Come cittadina, come cooperatrice sociale e come giornalista "non ci sto!" Dal basso la critica è forte.
Diffusa, consapevole e mirata.
Irricevibile e inaccettabile quanto scritto sulla lettera, "carta canta", che coincide, peraltro, con quanto affermato dal sindaco, nonostante egli abbia corretto immediatamente la sua affermazione durante l'incontro con la delegazione del TDU il 25 giugno scorso. Anche se troppo tardi e a fronte della lettera già inviata ai cittadini.
Al momento in cui scrivo, domenica 28 giugno alle ore 12, ho appurato, a campione, che essa non è ancora stata ricevuta da tutti gli interessati.
A tre giorni dal cambio di gestione dei servizi.
Un'operatrice segnala, in merito, la sua indignazione, contenuta e civile, che suscita l'ilarità generale.
Presciani ribadisce, ancora una volta, a questo proposito, l'inadeguatezza dello strumento gara d'appalto per l'assegnazione dei servizi.
Un'altra lavoratrice interviene per sottolineare che se "richiedono le stesse condizioni nostre non è migliore" il progetto (ndr).
Nella cronaca di questi giorni si inserisce la comunicazione di Riccardo Jacquemod, presidente della cooperativa La Sorgente, che segnala la vittoria della cooperativa sociale La Sorgente della gara d'appalto per la gestione dell'asilo nido di Courmayeur a cui partecipava, fra le concorrenti, anche Pro.Ges.
Un'altra lavoratrice, ancora, interviene nel dibattito segnalando il suo pensiero: la commissione dovrebbe leggere i progetti in forma anonima.
E ottiene gli applausi dall'assemblea. Jacquemod sottolinea il carattere di grande discrezionalità che caratterizza lo strumento della gara d'appalto.
Presciani segnala che nel week-end si lavorerà alla lettura degli atti e alla costruzione del ricorso.
Interviene, a questo punto, Davide Francisco, lavoratore e consigliere di amministrazione dell'Esprit à L'Envers, il quale sottolinea come la gara d'appalto sia uno degli strumenti a disposizione e ne cita altri possibili: tra gli altri, l'affidamento o la divisione in lotti della gara d'appalto.
"Scegliere di fare un appalto significa scegliere di mettere il servizio sul mercato e fare un appalto da 14 milioni di euro significava scegliere un certo tipo di concorrenza [...] Credo che dietro questa scelta qui ci sia una volontà politica e credo che sia il caso che qualcuno se ne assuma la responsabilità."
Jacquemod relaziona in merito a informazioni ricevute, definite interessanti ma da confermare sulla cooperativa antagonista.
Alcuni dati restituiti sono in parte immediatamente desumibili dalla rete e in parte sono un esito di dati da incrociare.
Alcuni operatori dell'informazione locale prima di diffondere dati errati avrebbero fatto bene a consultare la rete. La Pro.Ges ha un fatturato di 70 milioni di euro come cooperativa e oltre a ciò avrebbe costruito anche delle società satellite. Secondo la stima riportata da Jacquemod "a Parma la potenza economica di questo gruppo arriva intorno ai 150 milioni di euro".
- continua -
Silvia Berruto
L'assemblea - 26 giugno 2009 - C - Photo SIlvia Berruto
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