26 giugno 2009

SULLA MANIFESTAZIONE NONVIOLENTA DEL TDU


Il ritrovo è fissato alle 16,30 presso la sede del consorzio TDU.
Alle 17, 01 precise da Piazza della Repubblica diretto verso Piazza Chanoux.

Mi piace descrivere il suo movimento con le parole di Alex. Lentius ... soavius ...

Il raggruppamento dei cooperatori, dei sostenitori, della cittadinanza allargata, di quelli che alcuni chiamano utenti e che altri chiamano clienti, ovvero persone - non pacchi né merci - a cui si rivolge il lavoro quotidiano di cura di molte/i lavoratrici/tori, si compone: con striscioni colorati, canti e slogan multicolore.
Con l'entusiasmo di chi sa che, in trasparenza, è meglio.

Il corteo si avvia.
Marcio anch'io come capita ormai spesso, come ai tempi dell'adolescenza, con determinazione, e sempre con emozione, oggi, a fianco di molte/i altre/i cooperatrici/ori sociali.
Tra di loro alcuni con cui ho lottato e marciato, anche altrove.
Mi piace, in un gioco, serio, intervistare e, ultimamente sempre in manifestazioni nonviolente a Locri, a Crotone e oggi ad Aosta, Roberto Presciani, presidente del Consorzio delle cooperative sociali Trait d'Union: il solo presente in Valle d'Aosta.

Per restituire il senso delle cose domando a Roberto le ragioni di questa manifestazione.

SB. Perché siamo qui?
RP. Perché ci teniamo alla storia di quelli che sono stati questi venticinque anni.
Siamo qui perché è importante che questi venticinque anni non possAono e non debbano essere buttati via.
Siamo qui perché la cooperazione sociale della Valle d'Aosta da 25 anni lavora ... bene, credo, lavora con una passione, siamo qui anche perché i lavoratori di queste cooperative, in questi venticinque anni, hanno messo la loro voglia, il loro tempo, i loro soldi e con queste scelte queste cose sono tutte messe in pericolo e fortemente minacciate.

SB. Come autocritica, dove abbiamo sbagliato?
RP. Non so! Credo che, se posso fare un appunto, possiamo pensare che forse oggi scontiamo l'errore che queste gare riservate ai servizi sociali, per i servizi sociali, lo strumento dell'appalto, della gara non ha un senso e non è il sistema per affidarle. Probabilmente occorre che pensiamo a strumenti diversi.

SB. Come far capire all'ente i concetti di territorio, mutualità, presenza rispetto anche ad altri compagini che si definiscono sociali.
RP. Non so come far capire.
Probabilmente se il territorio non ci legge, ma credo che in parte ci legga, non siamo sconosciuti, la gente ci conosce quindi se non altro nei servizi in cui siamo la gente ha imparato a conoscerci e se no siamo così visibili è un problema nostro di capire come lavorare per raccogliere per questa visibilità.

SB. Che cosa succederà dal prossimo primo luglio in poi?
RP. E' difficile dirlo. Non so. Potrebbe essere che ci siano degli elementi per cui noi possiamo pensare ad un ricorso per sospendere l'aggiudicazione della gara come può essere anche che il servizio incominci con la cooperativa vincente o come può essere anche che la cooperativa vincente possa non riuscire a far partire il servizio
perché non ha tutte le persone ritenute necessarie.

Silvia

Roberto Presciani in marcia
25 giugno 2009
Aosta Via Aubert
C - Photo Silvia Berruto