Parte da qui di Iubal Kollettivo Musicale. Presentato ieri sera all'Espace Populaire
E l'occasione è' stata una bella prima assoluta: la presentazione di "Parte da qui" il primo cd di Iubal Kollettivo Musicale.
IFK è un kollettivo di sette giovani musicisti, versatili e impegnati non solo musicalmente e politicamente: Ivana Debernardi al violino e cori; Alberto Zanin voce chitarra acustica, bouzouki; Giovanni Buschino chitarra elettrica, chitarra acustica, ghironda; Luca Carrel fisarmonica e voce; Luca Debernardi flauto traverso, tin whistle, bombarda; Matteo Cosentino batteria, darbouka e cori e Umberto Debernardi al basso, voce, clarinetto basso e clarinetto sib e voce.
Il kollettivo ha presentato il suo primo lavoro, davvero d'impatto, profondo, composto da 13 brani di grande contenuto umano, sociale e politico, per la registrazione e il missaggio di Luca Minieri e rilasciato sotto la licenza Creative Commons Attribuzione - Non Commerciale Condividi allo stesso modo.
Nella conferenza stampa, informale ma dettagliata, tenuta dal kollettivo prima del concerto, nulla è stato lasciato al caso.
Nonostante la disinvolta informalità dello stile con cui il kollettivo si presenta, prima della presentazione vera e propria del disco, Alberto, la voce del gruppo, è andato immediatamente al dunque richiamando l'attenzione sul booklett, che, essendo posizionato non in primo piano non è immediatamente visibile. Ma una volta individuato, l'attesa viene ripagata dalla forza e dalla profondità dei contenuti. Il cd colpisce e affascina non solo per la bellezza della veste grafica, calda e essenziale come è sempre nello stile di Salvatore (Cosentino, il padre di suo figlio), non solo per i testi delle canzoni, ma anche per la sezione riservata ai ringraziamenti a cui si rimanda.
A sottolineare, con lucidità, come un'opera è sempre il risultato non solo di sforzi e di energie degli autori stessi ma anche di altri: a ricordare come un'opera è sempre un qualcosa di collettivo e quindi patrimonio comune.
Anche questa sezione restituisce, nella sua misurata semplice grandezza, la semplicità e la bellezza del kollettivo che ancora Parte da qui e che, ancora, dopo sei anni di ricerca e di musica insieme, ha spostato più in là la concezione dell'opera concepita come un punto d'arrivo, un traguardo, che è spesso solo un miraggio, un canto delle sirene che distrae, ottunde, fa perdersi e fa perdere.
"Il disco è nato in un fienile - dice Luca al pubblico - in quindici giorni, passati fuori dal mondo a raccontare le nostre storie, a far sentire le nostra voce e a poi ad inciderla su un disco che è la sintesi di questi sei anni ed è anche l'inizio di una strada che ci piace pensare continuerà e parte da qui per chissà dove."
Buon vento dunque ai naviganti.
Chiedo a Luca prima del concerto qual è il senso del loro viaggio che parte da qui.
"Abbiamo voluto fare questo cd per fissare un momento: questi cinque anni in cui abbiamo suonato insieme. E' stato concepito, dagli arrangiamenti e da come l'abbiamo suonato, come un punto di partenza."
"Dal punto di vista politico quali sono i contenuti che avete voluto comunicare in questi cinque anni e quali da Parte da qui. Mi sembra un messaggio forte quello che date in tutti i vostri testi e anche nei vostri concerti e parlo anche solo di questo spazio, dell'Espace Populaire"
"In questo caso più che un parte da qui è un continua così! Già i titoli delle canzoni parlano abbastanza da soli. Una delle nostre più grandi ispirazioni è rappresentata dai fatti di attualità: dalla piccola attualità locale della Valle d'Aosta alla grande attualità mondiale del mondo nel quale viviamo oggi.
"La scaletta di presentazione, del giorno dei giornissimi, del concerto di questa sera come si snoda?"
Risponde Umberto.
"Prima ci sono le canzoni che Alberto suona con una certa accordatura della chitarra e poi con un'altra. Abbiamo cercato di fare uno spettacolo piacevole, i pezzi più allegri sono all'inizio per rompere il ghiaccio. C'è un grosso cuore di canzone politica verso la metà, la parte più cabaret e divertente è verso la fine e una canzone d'amore come bis... è la cosa è fatta.
Questa credo sia la prima volta che facciamo così tanti pezzi, tutti nostri in un concerto e solo nostri."
"C'é un messaggio complessivo che Iubal Kollettivo Musicale dà con la sua musica?"
Parte da qui, fin dal titolo e poi con le canzoni, è un disperato tentativo di dire speranza. Perché quello che abbiamo intorno politicamente in Valle d'Aosta, ciò che accade in Italia e nel mondo, ci delude."
"Perché crediamo in un mondo diverso che può partire soltanto da qui" canta Iubal Kollettivo Musicale.
"Da noi!" conclude Umberto
con stima e simpatia
Silvia Berruto
Iubal Kollettivo Musicale
14 marzo 2009
C - Photo Silvia Berruto
Copyright per gli antagonisti
1 Comments:
bell'articolo! e grande blog, mi dispiace di averlo scoperto solo ora, continuerò a consultarlo!
Sabrina
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