LETTERA APERTA
SILVIA BERRUTO
Fotografa freelance
Viale Gran San Bernardo, 43
11100 - Aosta
Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU VISUAL Milano
Ordine Giornalisti Valle d'Aosta
Telefono 339 - 505 32 70
s.berruto@gmail.com
Aosta 14 luglio 2008
Alla Direttrice
dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Silvana Presa
Al Direttivo
dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Ai soci
dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Via Xavier de Maistre, 24
11100 Aosta
Oggetto: lettera aperta per sollecitare l'apertura di una riflessione e di una discussione all'interno dell'istituto storico, rispetto all'intolleranza, al razzismo e alla recente forma di schedatura etnica di Rom e Sinti.
Cara Silvana
Cari soci
in relazione ai recenti avvenimenti relativi al tema dell'immigrazione, come da impegno da me dichiarato nell'articolo che invio in allegato, Vi scrivo per sollecitare, anche all'interno dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, una riflessione e una discussione collettiva sul tema specifico delle schedature di Rom e di Sinti.
Come potrete leggere nel testo inviato in allegato ho sottoscritto l'appello lanciato dai Giornalisti contro il razzismo (www.giornalisti.info/mediarom) promosso dai giornalisti Lorenzo Guadagnucci, Beatrice Montini e Zenone Sovilla (appellomediarom@gmail.com) dopo una lunga riflessione dovuta soprattutto all'impegno che è sotteso e conseguente all'adesione stessa che intenderei onorare. Nel rispetto di questa scelta, ma soprattutto in una prospettiva di condivisione, Vi propongo di voler accogliere la sollecitazione a riflettere e ad aprire una discussione collegiale, con la massima attenzione e nel massimo rispetto, per comprendere collettivamente quali posizioni possa e debba prendere, in prospettiva culturale e storica, l'Istituto storico della Resistenza nei confronti, in questo caso, di una schedatura etnica di alcuni Rom e Sinti presenti sul territorio italiano.
Hanno dissentito e hanno preso una posizione netta e chiara, rispetto a questi provvedimenti del Ministro dell'Interno italiano Maroni, personalità del mondo della cultura, studiosi e giornalisti fra i quali ne cito, ovviamente, solo alcuni: Aldo Piave Presidente dell'ANED, Piero Terracina dell'ANED, Gustavo Zagrebelsky, Onida, artisti e personalità impegnate nella difesa dei diritti umani come Moni Ovaia e Ascanio Celestini, studiosi come Tullio De Mauro, giornalisti come Gad Lerner ("Quel censimento etnico" pubblicato da Repubblica di sabato 5 luglio) Adriano Prosperi con"Gli zingari sono i nostri indiani", sociologi come Alessandro Dal Lago con l'articolo "la xenofobia e la complicità dei media", Maurizio Chierici "Quell'umanità spazzatura" e tanti altri.
Ho raccolto una discreta ma significativa rassegna stampa al proposito che metterò a disposizione di tutti i soci nel primo incontro collettivo che sollecito e che mi auguro si concretizzi al più presto.
Molti avvenimenti diciamo così "complessi" accadono sempre d'estate, - sembrerebbe un caso - e spesso i "mezzi di distrazione di massa" riescono a distogliere i nostri cuori, le nostre coscienze e i nostri cervelli da ciò che accade. Ma noi, d'estate o d'inverno, ne siamo sempre e comunque intellettualmente responsabili.
Ho navigato qualche giorno fa all'interno del sito dell'istituto storico di Aosta convinta di trovare qualche riferimento ai fatti recenti sull'immigrazione, qualche riflessione e/o qualche articolo: invece mi pare di driver concludere, se non mi sbaglio, di non aver visto nulla. Non pensate che tra noi soci ci siano analisi, riflessioni e posizioni da rendere pubbliche, magari anche in una sezione dedicata del sito, ad esempio un forum? Questo per promuovere il protagonismo di tutti i soci e l'incontro reale e fisico dei soci durante l'anno.
Questa è una richiesta-invito a trovarci periodicamente, come peraltro più volte segnalato negli anni all'istituto e in modo collettivo per riflettere, tra gli altri temi, sull'attualità e sulle forme di resistenza del presente e del futuro, non solo del passato: allargare il direttivo dell'istituto, riunirci come soci e dare segni e segnali di vita culturali e resistenziali sul presente.
Proprio oggi 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, in Piazza Chanoux, ad Aosta, ci sarà un momento collettivo della "Campagna contro il razzismo" per dissentire, certamente, ma per riflettere su cosa dobbiamo fare per essere cittadini protagonisti e solidali, per costruire una società più giusta - in cui la giustizia sia uguale per tutti - interculturale e transculturale
Poi al Teatro Romano ci sarà Moni Ovaia che presenterà "Il canto del popolo ebraico massacrato" di Yitzhak Katzenelson di cui riporto un estratto dell'intervista rilasciata a Tg3 Valle d'Aosta delle 14.00 di oggi :
"Nessun invito al ricordo ma alla coscienza profonda e radicale che noi abbiamo una responsabilità terribile.
Questo urla Katzenelson.
Purtroppo l'umanità fatica a capire.
Allora testi come questi, rivolti al cuore, all'anima e anche alle viscere, alla mente degli esseri umani, vorrebbero avere lo scopo di lanciare un grido disperato, perché nessuno potrà mai dire più di non sapere.
Adesso no.
Adesso davvero no.
Nessuno potrà più dire "non sapevo", "non avevo idea", "non credevo che potesse accadere".
NESSUNO È PIÙ INNOCENTE.
NESSUNO…
E purtroppo questo grido stenta ad arrivare alle coscienze di tutti gli uomini …"
Noi abbiamo una responsabilità terribile - ci ricorda Moni Ovadia - Nessuno potrà più dire "non sapevo", "non avevo idea", "non credevo che potesse accadere".
NESSUNO È PIÙ INNOCENTE.
NESSUNO!
Ringraziando per la preziosa attenzione rimando, per quanto è di mia azione e provocazione, al testo dell'appello ai media italiani che potete trovare in Google Gruppi DEPORTAZIONE MAI PIU Razzismo e xenofobia e il testo di "I media rispettino il popolo rom" in Giornalisti contro il razzismo che riporto di seguito.
In attesa di un Vostro vivo e vivace riscontro ("fatevi vivi, ma molto vivi" una felice richiesta-slogan da San Rossore 2008) colgo l'occasione per salutare ed abbracciare tutti.
Con rispetto
Silvia Berruto
APPELLO AI MEDIA ITALIANI
Abbiamo scritto questo appello perché non possiamo permettere che i media italiani si rendano protagonisti della caccia ai rom e agli stranieri, come sta avvenendo in questi giorni. Su troppe testate, in troppi servizi abbiamo assistito a enormi violazioni delle regole deontologiche, con tratti fortemente xenofobi. Siamo un gruppo di giornalisti che chiede ai colleghi di fermarsi a riflettere e di aprire una seria discussione suo ruolo dei media rispetto all'intolleranza e al razzismo che montano nella società. Chiediamo anche agli organismi di categoria - in particolare gli Ordini regionali e a quello nazionale - di intervenire urgentemente affinché sia interrotta questa ondata di pessima e pericolosa informazione. Chiudiamo ai cittadini di segnalare senza indugio alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato dai media.Questo appello è a disposizione su Internet all'indirizzo http://www.giornalismi.info/mediarom/ per ulteriori adesioni, di giornalisti e utenti dei media. Sarà nostra cura indirizzare l'appello, corredato di tutte le firme, all'attenzione delle redazioni di tutta Italia, del sindacato e dell'Ordine dei giornalisti.
Lorenzo Guadagnucci, giornalista Qn Firenze - Beatrice Montini, giornalista City Firenze - Zenone Sovilla, giornalista L'Adige Trento
info: appellomediarom@gmail.com http://it.mc270.mail.yahoo.com/mc/compose?to=appellomediarom@gmail.com
I MEDIA RISPETTINO IL POPOLO ROM
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una forte campagna politica e d'informazione riguardante il tema dell'immigrazione. Siamo rimasti molto impressionati per i toni e i contenuti di molti servizi giornalistici, riguardanti specialmente il popolo rom. Troppo spesso nei titoli, negli articoli, nei servizi i rom in quanto tali - come popolo - sono stati indicati come pericolosi, violenti, legati alla criminalità, fonte di problemi per la nostra società.
Purtroppo l'enfasi e le distorsioni di questo ultimo periodo sono solo l'epilogo di un processo che va avanti da anni, con il mondo dell'informazione e la politica inclini a offrire un capro espiatorio al malessere italiano.
Singoli episodi di cronaca nera sono stati enfatizzati e attribuiti a un intero popolo; vecchi e assurdi stereotipi sono stati riproposti senza alcuno spirito critico e senza un'analisi reale dei fatti. Il popolo rom è storicamente soggetto, in tutta Europa, a discriminazione ed emarginazione, e il nostro paese è stato più volte criticato dagli organismi internazionali per la sua incapacità di tutelare la minoranza rom e di garantire a tutti i diritti civili sanciti dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
Siamo molto preoccupati, perché i mezzi di informazione rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare diffidenza e xenofobia sia verso i rom sia verso gli stranieri residenti nel nostro paese. Alcuni lo stanno già facendo, a volte con modalità inquietanti che evocano le prime pagine dei quotidiani italiani degli anni Trenta, quando si costruiva il "nemico" - ebrei, zingari, dissidenti - preparando il terreno culturale che ha permesso le leggi razziali del 1938 e l'uccisione di centinaia di migliaia di rom nei campi di sterminio nazisti.
Invitiamo i colleghi giornalisti allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e alla massima attenzione affinché non si ripetano episodi di discriminazione. Chiediamo all'Ordine dei giornalisti di rivolgere un analogo invito a tutta la categoria. Ai cittadini ricordiamo l'opportunità di segnalare alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato nei media.
22 maggio 2008 (per aderire: http://www.giornalismi.info/mediarom/
Promotori:Lorenzo Guadagnucci, giornalista Firenze (3803906573)Beatrice Montini, giornalista Firenze (3391618039)Zenone Sovilla, giornalista Trento (3479305530)
Primi firmatari:Massimo Alberizzi, giornalista MilanoChecchino Antonini, giornalista RomaPaolo Barnard, giornalista BolognaEmanuele Chesi, giornalista ForlìRiccardo Chiari, giornalista FirenzeMaurizio Chierici, giornalista ParmaDomenico Coviello, giornalista FirenzeManuela D'argenio, giornalistaToni De Marchi, giornalista, RomaMonica Di Sisto, giornalista RomaAmelia Esposito, giornalista BolognaPaolo Finzi, MilanoMiriam Giovanzana, giornalista MilanoDomenico Guarino, giornalista FirenzeCarlo Gubitosa, giornalista TarantoGabriela Jacomella, giornalista MilanoClaudio Jampaglia, giornalista RomaCristiano Lucchi, giornalista FirenzeAlessandro Mantovani, giornalista BolognaMartino Mazzonis, giornalista RomaGiulio Montenero, giornalista TriesteJason Nardi, mediattivista FirenzeAlfio Nicotra, giornalista RomaPino Nicotri, giornalista MilanoSilvia Ognibene, giornalista FirenzeArianna Parsi, giornalistaEva Pedrelli, giornalista, ThailandiaRaffaele Palumbo, giornalista FirenzeSandro Pintus, giornalista FirenzePietro Raitano, giornalista MilanoEmiliano Sbaraglia, giornalista RomaSabrina Sganga, giornalista FirenzeCecilia Stefani, giornalista FirenzeElena Tebano, giornalista MilanoDuccio Tronci, giornalista FirenzePaola Trotta, MilanoPietro Vaccari, bloggerGabriele Vannini, FirenzeRaf Valvola, mediattivista Milano
Fotografa freelance
Viale Gran San Bernardo, 43
11100 - Aosta
Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU VISUAL Milano
Ordine Giornalisti Valle d'Aosta
Telefono 339 - 505 32 70
s.berruto@gmail.com
Aosta 14 luglio 2008
Alla Direttrice
dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Silvana Presa
Al Direttivo
dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Ai soci
dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta
Via Xavier de Maistre, 24
11100 Aosta
Oggetto: lettera aperta per sollecitare l'apertura di una riflessione e di una discussione all'interno dell'istituto storico, rispetto all'intolleranza, al razzismo e alla recente forma di schedatura etnica di Rom e Sinti.
Cara Silvana
Cari soci
in relazione ai recenti avvenimenti relativi al tema dell'immigrazione, come da impegno da me dichiarato nell'articolo che invio in allegato, Vi scrivo per sollecitare, anche all'interno dell'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, una riflessione e una discussione collettiva sul tema specifico delle schedature di Rom e di Sinti.
Come potrete leggere nel testo inviato in allegato ho sottoscritto l'appello lanciato dai Giornalisti contro il razzismo (www.giornalisti.info/mediarom) promosso dai giornalisti Lorenzo Guadagnucci, Beatrice Montini e Zenone Sovilla (appellomediarom@gmail.com) dopo una lunga riflessione dovuta soprattutto all'impegno che è sotteso e conseguente all'adesione stessa che intenderei onorare. Nel rispetto di questa scelta, ma soprattutto in una prospettiva di condivisione, Vi propongo di voler accogliere la sollecitazione a riflettere e ad aprire una discussione collegiale, con la massima attenzione e nel massimo rispetto, per comprendere collettivamente quali posizioni possa e debba prendere, in prospettiva culturale e storica, l'Istituto storico della Resistenza nei confronti, in questo caso, di una schedatura etnica di alcuni Rom e Sinti presenti sul territorio italiano.
Hanno dissentito e hanno preso una posizione netta e chiara, rispetto a questi provvedimenti del Ministro dell'Interno italiano Maroni, personalità del mondo della cultura, studiosi e giornalisti fra i quali ne cito, ovviamente, solo alcuni: Aldo Piave Presidente dell'ANED, Piero Terracina dell'ANED, Gustavo Zagrebelsky, Onida, artisti e personalità impegnate nella difesa dei diritti umani come Moni Ovaia e Ascanio Celestini, studiosi come Tullio De Mauro, giornalisti come Gad Lerner ("Quel censimento etnico" pubblicato da Repubblica di sabato 5 luglio) Adriano Prosperi con"Gli zingari sono i nostri indiani", sociologi come Alessandro Dal Lago con l'articolo "la xenofobia e la complicità dei media", Maurizio Chierici "Quell'umanità spazzatura" e tanti altri.
Ho raccolto una discreta ma significativa rassegna stampa al proposito che metterò a disposizione di tutti i soci nel primo incontro collettivo che sollecito e che mi auguro si concretizzi al più presto.
Molti avvenimenti diciamo così "complessi" accadono sempre d'estate, - sembrerebbe un caso - e spesso i "mezzi di distrazione di massa" riescono a distogliere i nostri cuori, le nostre coscienze e i nostri cervelli da ciò che accade. Ma noi, d'estate o d'inverno, ne siamo sempre e comunque intellettualmente responsabili.
Ho navigato qualche giorno fa all'interno del sito dell'istituto storico di Aosta convinta di trovare qualche riferimento ai fatti recenti sull'immigrazione, qualche riflessione e/o qualche articolo: invece mi pare di driver concludere, se non mi sbaglio, di non aver visto nulla. Non pensate che tra noi soci ci siano analisi, riflessioni e posizioni da rendere pubbliche, magari anche in una sezione dedicata del sito, ad esempio un forum? Questo per promuovere il protagonismo di tutti i soci e l'incontro reale e fisico dei soci durante l'anno.
Questa è una richiesta-invito a trovarci periodicamente, come peraltro più volte segnalato negli anni all'istituto e in modo collettivo per riflettere, tra gli altri temi, sull'attualità e sulle forme di resistenza del presente e del futuro, non solo del passato: allargare il direttivo dell'istituto, riunirci come soci e dare segni e segnali di vita culturali e resistenziali sul presente.
Proprio oggi 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, in Piazza Chanoux, ad Aosta, ci sarà un momento collettivo della "Campagna contro il razzismo" per dissentire, certamente, ma per riflettere su cosa dobbiamo fare per essere cittadini protagonisti e solidali, per costruire una società più giusta - in cui la giustizia sia uguale per tutti - interculturale e transculturale
Poi al Teatro Romano ci sarà Moni Ovaia che presenterà "Il canto del popolo ebraico massacrato" di Yitzhak Katzenelson di cui riporto un estratto dell'intervista rilasciata a Tg3 Valle d'Aosta delle 14.00 di oggi :
"Nessun invito al ricordo ma alla coscienza profonda e radicale che noi abbiamo una responsabilità terribile.
Questo urla Katzenelson.
Purtroppo l'umanità fatica a capire.
Allora testi come questi, rivolti al cuore, all'anima e anche alle viscere, alla mente degli esseri umani, vorrebbero avere lo scopo di lanciare un grido disperato, perché nessuno potrà mai dire più di non sapere.
Adesso no.
Adesso davvero no.
Nessuno potrà più dire "non sapevo", "non avevo idea", "non credevo che potesse accadere".
NESSUNO È PIÙ INNOCENTE.
NESSUNO…
E purtroppo questo grido stenta ad arrivare alle coscienze di tutti gli uomini …"
Noi abbiamo una responsabilità terribile - ci ricorda Moni Ovadia - Nessuno potrà più dire "non sapevo", "non avevo idea", "non credevo che potesse accadere".
NESSUNO È PIÙ INNOCENTE.
NESSUNO!
Ringraziando per la preziosa attenzione rimando, per quanto è di mia azione e provocazione, al testo dell'appello ai media italiani che potete trovare in Google Gruppi DEPORTAZIONE MAI PIU Razzismo e xenofobia e il testo di "I media rispettino il popolo rom" in Giornalisti contro il razzismo che riporto di seguito.
In attesa di un Vostro vivo e vivace riscontro ("fatevi vivi, ma molto vivi" una felice richiesta-slogan da San Rossore 2008) colgo l'occasione per salutare ed abbracciare tutti.
Con rispetto
Silvia Berruto
APPELLO AI MEDIA ITALIANI
Abbiamo scritto questo appello perché non possiamo permettere che i media italiani si rendano protagonisti della caccia ai rom e agli stranieri, come sta avvenendo in questi giorni. Su troppe testate, in troppi servizi abbiamo assistito a enormi violazioni delle regole deontologiche, con tratti fortemente xenofobi. Siamo un gruppo di giornalisti che chiede ai colleghi di fermarsi a riflettere e di aprire una seria discussione suo ruolo dei media rispetto all'intolleranza e al razzismo che montano nella società. Chiediamo anche agli organismi di categoria - in particolare gli Ordini regionali e a quello nazionale - di intervenire urgentemente affinché sia interrotta questa ondata di pessima e pericolosa informazione. Chiudiamo ai cittadini di segnalare senza indugio alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato dai media.Questo appello è a disposizione su Internet all'indirizzo http://www.giornalismi.info/mediarom/ per ulteriori adesioni, di giornalisti e utenti dei media. Sarà nostra cura indirizzare l'appello, corredato di tutte le firme, all'attenzione delle redazioni di tutta Italia, del sindacato e dell'Ordine dei giornalisti.
Lorenzo Guadagnucci, giornalista Qn Firenze - Beatrice Montini, giornalista City Firenze - Zenone Sovilla, giornalista L'Adige Trento
info: appellomediarom@gmail.com http://it.mc270.mail.yahoo.com/mc/compose?to=appellomediarom@gmail.com
I MEDIA RISPETTINO IL POPOLO ROM
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una forte campagna politica e d'informazione riguardante il tema dell'immigrazione. Siamo rimasti molto impressionati per i toni e i contenuti di molti servizi giornalistici, riguardanti specialmente il popolo rom. Troppo spesso nei titoli, negli articoli, nei servizi i rom in quanto tali - come popolo - sono stati indicati come pericolosi, violenti, legati alla criminalità, fonte di problemi per la nostra società.
Purtroppo l'enfasi e le distorsioni di questo ultimo periodo sono solo l'epilogo di un processo che va avanti da anni, con il mondo dell'informazione e la politica inclini a offrire un capro espiatorio al malessere italiano.
Singoli episodi di cronaca nera sono stati enfatizzati e attribuiti a un intero popolo; vecchi e assurdi stereotipi sono stati riproposti senza alcuno spirito critico e senza un'analisi reale dei fatti. Il popolo rom è storicamente soggetto, in tutta Europa, a discriminazione ed emarginazione, e il nostro paese è stato più volte criticato dagli organismi internazionali per la sua incapacità di tutelare la minoranza rom e di garantire a tutti i diritti civili sanciti dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
Siamo molto preoccupati, perché i mezzi di informazione rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare diffidenza e xenofobia sia verso i rom sia verso gli stranieri residenti nel nostro paese. Alcuni lo stanno già facendo, a volte con modalità inquietanti che evocano le prime pagine dei quotidiani italiani degli anni Trenta, quando si costruiva il "nemico" - ebrei, zingari, dissidenti - preparando il terreno culturale che ha permesso le leggi razziali del 1938 e l'uccisione di centinaia di migliaia di rom nei campi di sterminio nazisti.
Invitiamo i colleghi giornalisti allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e alla massima attenzione affinché non si ripetano episodi di discriminazione. Chiediamo all'Ordine dei giornalisti di rivolgere un analogo invito a tutta la categoria. Ai cittadini ricordiamo l'opportunità di segnalare alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato nei media.
22 maggio 2008 (per aderire: http://www.giornalismi.info/mediarom/
Promotori:Lorenzo Guadagnucci, giornalista Firenze (3803906573)Beatrice Montini, giornalista Firenze (3391618039)Zenone Sovilla, giornalista Trento (3479305530)
Primi firmatari:Massimo Alberizzi, giornalista MilanoChecchino Antonini, giornalista RomaPaolo Barnard, giornalista BolognaEmanuele Chesi, giornalista ForlìRiccardo Chiari, giornalista FirenzeMaurizio Chierici, giornalista ParmaDomenico Coviello, giornalista FirenzeManuela D'argenio, giornalistaToni De Marchi, giornalista, RomaMonica Di Sisto, giornalista RomaAmelia Esposito, giornalista BolognaPaolo Finzi, MilanoMiriam Giovanzana, giornalista MilanoDomenico Guarino, giornalista FirenzeCarlo Gubitosa, giornalista TarantoGabriela Jacomella, giornalista MilanoClaudio Jampaglia, giornalista RomaCristiano Lucchi, giornalista FirenzeAlessandro Mantovani, giornalista BolognaMartino Mazzonis, giornalista RomaGiulio Montenero, giornalista TriesteJason Nardi, mediattivista FirenzeAlfio Nicotra, giornalista RomaPino Nicotri, giornalista MilanoSilvia Ognibene, giornalista FirenzeArianna Parsi, giornalistaEva Pedrelli, giornalista, ThailandiaRaffaele Palumbo, giornalista FirenzeSandro Pintus, giornalista FirenzePietro Raitano, giornalista MilanoEmiliano Sbaraglia, giornalista RomaSabrina Sganga, giornalista FirenzeCecilia Stefani, giornalista FirenzeElena Tebano, giornalista MilanoDuccio Tronci, giornalista FirenzePaola Trotta, MilanoPietro Vaccari, bloggerGabriele Vannini, FirenzeRaf Valvola, mediattivista Milano
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