LA VALLE D'AOSTA C'E'ra. A CROTONE IL 1 MARZO 2009
Crotone 1 marzo 2009 - due/2009
"Risolvere i problemi da soli è egoismo, risolverli insieme è politica." (Don Milani)
"Lottiamo" è il messaggio di Adele, pensionata di Crotone, in marcia il 1 marzo: per la pace, per il lavoro per la gioventù, per creare cambiamento che si produrrà "Se siamo tutti compatti, se siamo tutti onesti", aveva precisato, "perché Crotone sta diventando una pezza per terra" aveva concluso, con amarezza, ma anche con la sua gioiosa presenza.
Ho incontrato e intervistato, a Crotone, numerosi attivisti, protagonisti di una cittadinanza attiva e trasversale che c'è e si vede in un paese-Italia unito da Sud a Nord.
In marcia c'erano numerosi Calabresi a fianco di con-cittadini provenienti dalla Sardegna, dalla Sicilia, dalla Toscana, dall'Emilia Romagna, dalla Lombardia e dalla Valle d'Aosta.
Per la Valle d'Aosta c'era un solo gruppo, informale ma strutturato, composto da esponenti dell'impresa sociale - cooperatori sociali del Consorzio delle Cooperative sociali Trait d'Union insieme a quattro giovani videomaker, del Progetto Giovani di Aosta e di Villeneuve: Alessandro D.R., Gabriel M., Gianluca M., Matteo B.
Per il Consorzio Trait d'Union, dietro allo striscione - quello dell'anno scorso - "La Valle d'Aosta c'è" sfilano Roberto Presciani, presidente del consorzio, Daniela Olmo della cooperativa sociale L'Esprit à l'Envers e Massimo Giugler, presidente della cooperativa sociale Ombre con l'Acca.
Una quarta cooperatrice, intermittente, fotografa, intervista, si fa domande e, soprattutto le fa agli altri.
Al gruppo di cooperatori sociali di Reggio Emilia - a cui avevo chiesto autostop - domando il motivo per cui sono oggi a Crotone. "Noi siamo qua - risponde Carmen Venturelli della cooperativa agricola La Collina, "perché l'anno scorso abbiamo partecipato al 1 marzo (Locri, ndr).
In seguito alla partecipazione manifestazione del 1marzo, a Reggio Emilia è nato un coordinamento che vuole fare solidarietà con quello che sta succedendo in Calabria. A Reggio Emilia il coordinamento sta lavorando bene.
Si è creato anche un osservatorio per vedere cosa sta succedendo a Reggio Emilia perché le infiltrazioni della 'ndrangheta ci sono e sono … già accertate.
Si sa anche al nord, anche se non si vuole sapere."
Pongo anche agli altri cooperatori la stessa, ossessiva, domanda: "Perché siete qui?".
Mi commuove la risposta di Magda Cappi. "Siamo venuti qua in segno di solidarietà, dice, ma anche perché noi dobbiamo imparare da queste cooperative, nate qua al sud, lo spirito che le anima perché in Emilia si sta molto bene…troppo bene, direi, per cui ci stiamo adagiando.
Abbiamo perso un po' la fiducia nel cambiamento, nel fatto che si può cambiare qualcosa.
Siamo venuti per imparare: lo spirito loro."
Franco risponde: "Siamo qui per conoscere queste realtà, per vedere lo spirito che le anima…La cosa, in comune, che si vede in queste realtà è la precarietà, sono le difficoltà che si incontrano, per mandare avanti i progetti, di tipo economico anche.
È gente che si impegna e che rischia del proprio.
Gente che dice che è da anni che non sa che cosa sia lo stipendio.
Per condividere, secondo me, per sfatare e cambiare la mentalità nord-sud: siamo nella stessa barca.
O ci saltiamo fuori assieme o …"
0 Comments:
Posta un commento
<< Home