11 dicembre 2006

OLTRE IL VELO. Fotografie di Giuliana Sgrena

Curatela e presentazione della mostra fotografica personale di Giuliana Sgrena di Silvia Berruto
Torino
Centro Studi Sereno Regis
12 dicembre 2006 - 22 dicembre 2006


PRESENTAZIONE
Fotografare è un modo di vivere.
Un modo di essere.
Nella vita, come in fotografia, c’è il momento decisivo (the decisive moment).
Ogni fotografo, tale per vocazione e non solo per mestiere, conosce bene questo aspetto così sottile del tempo, così poco definibile e raccontabile, tanto da restare felicemente indefinibile.
A parole.
La fotografia fissa per sempre l’attimo preciso e transitorio ma, mentre la realtà svanisce, le fotografie restano.
Ci sono immagini, come queste 25 fotografie di Giuliana Sgrena, di grande autorevolezza, non solo tecnica ma anche etica, che, realizzate alla distanza esatta del rispetto, sono, a tutti gli effetti, decisive.
Il taglio, la prospettiva, lo stile di restituzione delle realtà rappresentate sono “rispetto”.
Nel segno indelebile di un’umanità matura, interiore ma esplicitata dall’autrice delle fotografie, si trova la cifra stilistica di queste immagini: un’incisiva lacerante ed esaustiva storia-per-immagini sulla dignità, sul coraggio e sulle lotte di donne esistenti e R/ESISTENTI.
Sono immagini selettive, necessarie, autonome.
Ogni immagine è, in sé, un’intera narrazione. Ciascuna basta a se stessa ma ognuna si invera compiutamente insieme a tutte le altre, in questo percorso, presumibilmente incompiuto, così definito seppur, probabilmente, non definitivo.
Queste fotografie sono documenti significativi.
Fonti.
Esse rendono capaci di vedere, sapere, e forse comprendere, gli avvenimenti qui narrati. Stupisce il rigore formale, la purezza del tratto e la sintesi del messaggio che esplodono, in tutta la loro evidenza, in ognuna di queste immagini.
Affascina la compostezza di questa sequenza/percorso, anche di testimonianza, che si snoda tra passione e ragione e tra ragione e sentimento.
Fotografare significa davvero, come ha detto Henri Cartier-Bresson, mettere sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore ? Non significa piuttosto, per un fotografo, mettere il proprio cuore, i propri occhi e la propria mente in linea con quelli dell’osservatore?
Determinazione, sguardi, gesti, lotta politica, condizione delle donne in Afghanistan, Algeria e Iraq, azioni politiche agite da donne (la firma di una petizione per la revisione del codice di famiglia in Algeria, una manifestazione dell'8 marzo in Afghanistan, il "pluralismo nell'uso del velo … " in Iraq) contro i fondamentalismi, la violenza e i soprusi delle culture maschili e delle diverse tradizioni, a difesa delle dignità plurali: per difendere i diritti, plurali, delle donne.
La distanza esatta del rispetto è l’estensione dello spazio riconosciuto, in queste immagini come nella realtà, là dove coraggio e determinazione sono palpabili, dove la forza di esistere, di lottare e di resistere propria delle donne qui rappresentate è anche, e soprattutto, capacità di comunicare.
Sinceramente e trasversalmente.
Come fa, riuscendo nell’intento,
Giuliana,
donna, pacifista, scrittrice, giornalista, fotografa,
in quel provare a comprendere e a essere testimone oculare. A riprova del fatto che, essere politicamente testimone attiva e attivista responsabile, per un’azione politica di giustizia e di equanimità per un’equità delle esistenze, è possibile.
Queste fotografie, connotate da uno stile composto e sobrio, per me così necessario, riferiscono attimi e dettagli irripetibili propri di ogni incontro.
Esse comunicano l'esistenza e le resistenze di donne S/VELATE e RI/VELATE.
Perché oltre a “Oltre il velo”, “Senza veli” e “Se il velo si converte all’ultima moda” resta il fatto che, dietro un velo, c’è sempre una donna: VELATA, S/VELATA o RI/VELATA che sia.
Grazie agli occhi lungimiranti di Giuliana, che ci arrivano fin dentro all'anima, in forma di fotografia e vi restano, come un monito,
non rinunciamo a cercare
altri occhi
capaci di
stupirsi
in modo sempre nuovo
in un atto dovuto
un inchino all'onestà intellettuale
della donna
della giornalista
della fotografa
della cercatrice di verità

per la libertà,
singola e collettiva,
anche al femminile
dovunque
e per tutte le donne,

con rispetto

Silvia Berruto, fotografa
dicembre 2006