Ida Desandré insignita del titolo di "Chevalier de l'Autonomie". Dedicato ai compagni che non sono tornati
Dal 7 settembre scorso Ida Desandré è una dei "Chevaliers de l'Autonomie".
Dalla presentazione emerge un profilo di una donna resistente, deportata nei campi fascisti e nazisti di Bolzano, Ravensbrück, Salgitter e Bergen-Belsen, testimonianza vivente dello spirito di resistenza e di coraggio, che ha assunto e portato avanti l'infaticabile "mission" del testimoniare, del non rifiutare mai l'invito degli insegnanti e dell'insegnare ai giovani che la memoria non si inscrive solo nella storia ma costituisce un valore che deve illuminare la quotidianità e l'avvenire collettivi.
È il Presidente della Regione Luciano Caveri a conferirle l'onorificenza: "Signora Desandré, Lei non si stanca mai di andare nelle scuole a raccontare le vicende drammatiche degli anni della sua gioventù, è così?
Ida risponde con la forza e la determinazione di sempre.
"È mio dovere.
Per prima cosa ritengo di ringraziare Lei, tutte le autorità qui presenti, il Sindaco di Aosta, tutti gli amici.
Io vorrei dedicare questa mia onorificenza a tutti i miei compagni di deportazione: quei pochi che sono ancora vivi.
Soprattutto col pensiero lo voglio dedicare a quelli che non sono tornati, che sono sempre nel mio cuore.
Vorrei soprattutto, da questo palco, ringraziare i professori, gli insegnanti che mi hanno sempre accolta nelle loro scuole ma soprattutto vorrei ringraziare gli alunni, gli studenti che pazientemente mi hanno sempre ascoltata e seguita nei miei discorsi.
Tutto questo volevo dire.
Ma soprattutto voglio lanciare, da questo palco, un messaggio di pace per tutto il mondo".
Grazie Ida, "luce" non solo dei nostri occhi, ma soprattutto delle nostre coscienze.
Silvia Berruto
Dalla presentazione emerge un profilo di una donna resistente, deportata nei campi fascisti e nazisti di Bolzano, Ravensbrück, Salgitter e Bergen-Belsen, testimonianza vivente dello spirito di resistenza e di coraggio, che ha assunto e portato avanti l'infaticabile "mission" del testimoniare, del non rifiutare mai l'invito degli insegnanti e dell'insegnare ai giovani che la memoria non si inscrive solo nella storia ma costituisce un valore che deve illuminare la quotidianità e l'avvenire collettivi.
È il Presidente della Regione Luciano Caveri a conferirle l'onorificenza: "Signora Desandré, Lei non si stanca mai di andare nelle scuole a raccontare le vicende drammatiche degli anni della sua gioventù, è così?
Ida risponde con la forza e la determinazione di sempre.
"È mio dovere.
Per prima cosa ritengo di ringraziare Lei, tutte le autorità qui presenti, il Sindaco di Aosta, tutti gli amici.
Io vorrei dedicare questa mia onorificenza a tutti i miei compagni di deportazione: quei pochi che sono ancora vivi.
Soprattutto col pensiero lo voglio dedicare a quelli che non sono tornati, che sono sempre nel mio cuore.
Vorrei soprattutto, da questo palco, ringraziare i professori, gli insegnanti che mi hanno sempre accolta nelle loro scuole ma soprattutto vorrei ringraziare gli alunni, gli studenti che pazientemente mi hanno sempre ascoltata e seguita nei miei discorsi.
Tutto questo volevo dire.
Ma soprattutto voglio lanciare, da questo palco, un messaggio di pace per tutto il mondo".
Grazie Ida, "luce" non solo dei nostri occhi, ma soprattutto delle nostre coscienze.
Silvia Berruto
0 Comments:
Posta un commento
<< Home